GROSSETO. «Come sta?». «Bene, grazie signor giudice». È cominciata così, giovedì 22 febbraio nell’aula al terzo piano del tribunale di Grosseto, l’udienza che vede imputato Alessandro Parrini, il 36enne cantante arrestato dalla polizia municipale, di fronte al giudice Andrea Stramenga.
Seduto accanto all’avvocata Tania Amarugi, Parrini si è presentato in tribunale per la prosecuzione della direttissima cominciata dopo il secondo arresto per resistenza nei confronti di due agenti della polizia municipale.
Stessi reati, due arresti, un processo
Un’udienza durata solo pochi minuti, durante la quale l’avvocata che difende l’uomo, ha chiesto al giudice di valutare la possibilità di riunificare i due procedimenti. Entrambe le volte, Parrini è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Riunendo i procedimenti, il trentaseienne potrà chiedere un’unica messa alla prova (richiesta già presentata questa alla giudice Agnieszka Karpinska).
Se questa possibilità non verrà concessa all’uomo, si procederà con la scelta del rito abbreviato.
Il giudice Stramenga, sentito anche il parere della vice procuratrice onoraria Elena Bartalini, ha rinviato la decisione davanti alla collega Karpinska.
La prossima udienza è stata fissata a fine marzo.
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Redattrice di MaremmaOggi.
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Cresciuta a pane e romanzi noir, con una predilezione per i misteri irrisolti e le atmosfere alla Tim Burton, non ha mai superato la sua cotta adolescenziale per Mercoledì Addams.
Quando non è al lavoro a inseguire un’ultima notizia, la trovi con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare musica a tutto volume. Ma il suo vero rifugio è il blu profondo del mare. Sott'acqua, dove il silenzio rompe finalmente il frastuono della vita frenetica e trova la pace.
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