GROSSETO. Alessandro Parrini non canta soltanto in centro storico, dove sabato 3 febbraio, è stato arrestato di nuovo per aver sferrato un pugno a un agente della polizia municipale. Sempre lo stesso, quello che già nel mese di novembre fu colpito al volto e riportò la frattura del setto nasale e del labbro. Alessandro è anche il presidente di una squadra di calcio a 5 Uisp, la Reservoir Maremmana, che domenica 4 febbraio, ha deciso di lanciare un appello: «Liberatelo».
La scena che si è ripetuta anche sabato pomeriggio, intorno alle 18, quando il corso era pieno di gente, è la stessa di sempre: Alessandro stava cantando al microfono, l’agente si è avvicinato per chiedergli di smettere e di andarsene, lui ha chiesto il supporto delle persone che passavano. Poi c’è stato un alterco, che sarebbe finito con l’aggressione all’agente. E ancora, Parrini è stato portato via da una pattuglia della guardia di finanza, poi trasferito in serata al comando della polizia municipale.
Arrestato, con l’accusa di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
«È una persecuzione, liberate Alessandro»
Le parole dei compagni di squadra della Reservoir Maremma sono simili alle molte scritte nei post di facebook e di Instagram sotto alla notizia dell’arresto del 36enne. «Purtroppo la vicenda di Alessandro è diventata ormai un caso, per non dire un casino, di carattere locale – dicono i suoi compagni di squadra – Non si capisce infatti come mai ci sia un accanimento nei suoi confronti da parte di chi dovrebbe essere preposto a fare pulizia e mettere ordine di ben altri personaggi che frequentano le strade maremmane e che sono molto meno artistici».
Parrini, a detta dei suoi compagni di squadra, «oltre ad essere una persona poco fortunata è anche una persona di grande qualità». Ed è anche il presidente della squadra di calcio a 5 Uisp Reservoir Maremmana per la stagione in corso.
«È anche un ottimo animatore sportivo e musicale che rende più piacevole il nostro allenamento con la musica – dicono i suoi compagni di squadra – e con quella cassa che egli considera, forse in modo maniacale, come una sua parte intima».
L’appello: «Capiamo le ragioni dei commercianti, ma sta subendo troppi attacchi»
Del lavoro di artista di strada, che gli sta costando giorni in carcere e processi, Parrini ne ha parlato anche con i suoi compagni di squadra. «Gli abbiamo sconsigliato di fare questo tipo di professione – dicono – perché Grosseto è una città meno tollerante di altre verso gli artisti di strada, che invece sono presenti in grande quantità e qualcuno anche qualità nelle altre città della Toscana. Personalmente ci dispiace questa reiterazione nell’attaccare questo ragazzo, ma quelli di noi che lavorano in ambito commerciale riescono a capire e a comprendere le ragioni di tutte le parti in causa».
«Non ci pare però serio imbastire un processo per direttissima ed un processo mediatico su un ragazzo – dicono – che invece è un po’ eccentrico, come forse lo siamo tutti, ma un bravissimo ragazzo che forse si è solo sentito attaccato in una cosa per lui intima».
E concludono: «La squadra vuole finire il campionato tutti insieme, facciamo appello a tutti: rivogliamo il nostro presidente per finire la stagione Uisp insieme a lui. Parro libero».
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