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Grosseto Capitale della Cultura, la corsa è iniziata

Una terra “naturalmenteculturale”, esempio di simbiosi tra natura e cultura. Il Comune di Grosseto ha presentato il dossier di candidatura

GROSSETO. Una terra “naturalmenteculturale”, esempio di perfetta simbiosi tra natura e cultura. Il Comune di Grosseto ha presentato il dossier di candidatura della città a Capitale italiana della cultura 2024 in un’intera giornata al Teatro degli Industri. Un grande evento ideato dal designer grossetano Alessandro Corina, direttore artistico, diviso in due parti: la mattina dedicata agli studenti, il pomeriggio riservato alle istituzioni e agli stakeholder.

All’evento rivolto alle scuole, condotto dal formatore Marco de Santis, hanno partecipato due classi seconde dell’istituto “Leopoldo II di Lorena”, due classi quinte del liceo classico “Carducci-Ricasoli” e una classe quinta e una classe seconda dell’istituto “Fossombroni”.

Dopo i saluti dell sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna  e dell’assessore alla Cultura, Luca Agresti, Marco De Santis ha presentato ai ragazzi tre testimonianze di  professionisti che hanno realizzato i propri sogni partendo proprio dalla provincia maremmana: l’attore Simone Ciampi, la coreografa Alessandra Valenti e il musicista Michelangelo Scandroglio.

Candidatura di Grosseto a Capitale della Cultura, le tre testimonianze

Simone Ciampi è un attore di teatro, cinema, televisione e un doppiatore. Si è diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico”, ha studiato con Luca Ronconi e ha lavorato in teatro – tra gli altri – con Michele Placido, Massimo Popolizio e Silvio Orlando. Ha recitato in fiction di successo come “Incantesimo”, “Distretto di polizia”, “Il Commissario Manara”, “Un passo del cielo”, “Il paradiso delle signore”, “Che Dio ci aiuti”, “Sei bellissima” e in spot di note aziende nazionali. Sul grande schermo ha recitato in film come “Il grande sogno” di Michele Placido, “Arturo e il badante” di Alex Infascelli, “Meraviglioso Boccaccio” e “Leonora Addio” dei Fratelli Taviani e “Momenti di trascurabile felicità/infelicità” di Daniele Luchetti.

Alessandra Valenti è una ballerina e coreografa professionista, diplomata all’Accademia dell’Opus Ballet di Firenze. Ha esordito nel mondo dello spettacolo nel 2007 in “Amici” di Maria De Filippi, collaborando poi con grandi nomi della danza come Luca Tommassini e Daniel Elzralow. Nel 2016 ha ballato al fianco di Laura Pausini nel “Simili Tour”, nel 2017 è stata una delle coreografe della prima edizione italiana di “Dance dance dance” e nel 2018 Jovanotti – con il quale continua a collaborare – le ha chiesto di dirigere il videoclip “Le canzoni”. Attualmente è una delle insegnanti e coreografe della Nazionale italiana di ginnastica ritmica.

Michelangelo Scandroglio è un contrabbassista, una delle giovani promesse del jazz italiano e internazionale. A 21 anni ha già in repertorio un album (“In the eyes of the whale”), un tour e collaborazioni di alto livello. Ha cominciato a suonare a 13 anni a Grosseto con il maestro Raffaele Toninelli e poi con Stefano Cocco Cantini. Al liceo ha frequentato i corsi al Siena Jazz, a Pontedera da Ares Tavolazzi e al conservatorio “Boccherini” di Lucca, dove poi ha seguito il corso di laurea triennale in contrabbasso classico con Gabriele Ragghianti. Nel 2018 ha ricevuto il premio “Tomorrow’s jazz” del Veneto come uno dei migliori giovani talenti del Paese e nel 2019 è stato premiato da Paolo Fresu e da una giuria composta dai più noti giornalisti jazz italiani con il primo premio del Conad Jazz Contest organizzato da Umbria Jazz.

Il dossier della candidatura presentato agli Industri

Nel pomeriggio agli Industri è stato il momento della presentazione ufficiale del dossier di candidatura agli stakeholder. Anna Bonelli, funzionaria comunale e curatrice del progetto, ha condotto la serata introducendo gli interventi dell’assessore alla Cultura Luca Agresti, della direttrice del Maam-Museo archeologico e d’arte della Maremma, Chiara Valdambrini, dei rappresentanti di Promo Pa e del direttore artistico Alessandro Corina. Assente il sindaco per un’indisposizione.

Una serata-evento concepita come un percorso sensoriale, fatto di suoni, luci, profumi e immagini per stimolare i sensi e la fantasia e per ricreare all’interno del teatro le atmosfere legate al territorio, accompagnando l’immagine-simbolo creata da Carlo Rispoli. All’ingresso del teatro sono stati distribuiti segnalibri profumati di fragranze per richiamare il mare, il molo, il bosco, il latte, la campagna e il cuoio della selleria. Sugli stessi segnalibri sono stati stampati QrCode con un link dal quale scaricare il dossier integrale di Grosseto2024. In teatro, prima dell’inizio, sono stati diffusi suoni della flora e della fauna del territorio, sempre per creare un’esperienza immersiva. Sul palco è poi andata in scena una performance teatrale per raccontare il “viaggio” della città e del  territorio verso la candidatura. E per raccontare “l’anima” della candidatura è stato proiettato un video con effetti speciali emotion graphics. Gran finale in musica con il video di “Un’altra estate” di Diodato, girato al Parco dell’Uccellina tra la spiaggia di Collelungo e la foce dell’Ombrone.

Il dossier della candidatura a Capitale italiana della cultura 2024 – oltre che scaricabile dal Qr-Code sui segnalibri – è disponibile online sul sito web istituzionale www.comune.grosseto.it; Grosseto2024 è anche su Facebook e Instagram A gennaio 2022 si saprà se la candidatura di Grosseto 2024 rientrerà tra quelle delle 10 città che proseguiranno la corsa. In ogni caso, i progetti culturali del capoluogo maremmano sono destinati ad essere realizzati.

SCARICA QUI IL DOSSIER COMPLETO

Agresti, il dossier è una programmazione per la cultura

«Grosseto capitale della cultura 2024 non è un sogno, è un obiettivo possibile grazie alla collaborazione sinergica degli innumerevoli soggetti del territorio che hanno risposto entusiasti alla nostra ‘chiamata’ culturale – dichiara il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna –. Quello che rende vincente la nostra candidatura è sicuramente il coinvolgimento, fin dalla fase embrionale del progetto, di una fitta rete di realtà legate al mondo della cultura, ma anche al mondo della scienza, dello sport, del benessere. A livello istituzionale la candidatura è stata sostenuta da ben 18 Comuni maremmani, mentre il comitato d’onore vede la presenza di alte personalità affezionate alla Maremma, anche di calibro internazionale, come Sigismondo di Asburgo Lorena. Il dossier è la dimostrazione che insieme possiamo fare molto per la nostra città e per la nostra provincia: se andiamo tutti nella stessa direzione i risultati arriveranno e daremo al territorio quella chance che merita per diventare ancora più attrattivo. Il Comune ha fatto da collante tra vari soggetti e le opportunità che abbiamo inserito nel dossier sono molteplici e non andranno a vantaggio solamente della promozione culturale ma avranno una ricaduta importante su tutta l’economia locale. Abbiamo colto una sfida, credendoci e impegnandoci a fondo per la nostra città. Siamo insomma riusciti a creare quel giusto mix che saprà dare, ne sono certo, un valore aggiunto alla nostra candidatura. Non resta che attendere l’esito della valutazione delle proposte, ma un risultato lo abbiamo già raggiunto: abbiamo dimostrato che con le giuste sinergie possiamo andare lontano».

«Sono molto soddisfatto ed emozionato – dichiara Luca Agresti, assessore alla Cultura del Comune di Grosseto –: siamo finalmente arrivati a questo importante giorno per Grosseto. Questo è il risultato di un grande lavoro di squadra, partito fin da subito con una direttiva ben precisa: costruire, per la prima volta, un piano strategico della cultura che potesse valorizzare Grosseto come esempio di sviluppo culturale sostenibile, grazie all’incontro tra uomo e natura. Ho fortemente voluto questa candidatura: il dossier di Grosseto e della Maremma rappresenta un punto nodale per lo sviluppo del nostro territorio. Un documento operativo di programmazione a breve e medio termine, strutturato, organizzato e condiviso che permette di individuare e definire gli interventi prioritari e i progetti concretamente realizzabili in una logica di sviluppo “integrato” della filiera cultura, sviluppo locale e turismo. Gli interventi di settore, se inseriti in una visione strategica, oltre che avere un valore in sé, producono importanti ricadute sul versante dell’economia e più in generale a livello d’identità e di coesione sociale, consolidando il già forte legame tra beni culturali, sviluppo urbano e turismo. Adesso non ci resta che aspettare gennaio, quando si saprà se la candidatura di Grosseto 2024 rientrerà tra quelle delle 10 città che proseguiranno la corsa».

Luca Agresti e Anna Bonelli sul palco - maremmaoggi.net
Luca Agresti e Anna Bonelli sul palco – maremmaoggi.net

«La candidatura a Capitale italiana della cultura – dichiara il segretario generale del Comune di Grosseto, Luca Canessa – rappresenta per il nostro Comune l’occasione per realizzare il Piano strategico della cultura e continuare il percorso di programmazione e progettazione che collega il PNRR al programma qualità dell’abitare (PinQua) e allo sviluppo della cultura della città. Sviluppo che va considerato come un’interconnessione tra più fattori e volano di crescita della città in funzione non solo culturale. Questa visione più ampia, che vede la cultura come servizio fondamentale per cittadini e altri utenti, era sempre mancata: questa è stata proprio l’occasione per costruire finalmente un Piano strategico della Cultura. È importante sottolineare che il percorso attuativo ha coinvolto e coinvolgerà tutti i settori dell’ente, un’intera macchina operativa per garantirne la pianificazione e l’organizzazione».

«Il dossier di Grosseto2024 è il risultato di mesi di lavoro – spiega la funzionaria del Comune di Grosseto Anna Bonelli –: durante l’estate abbiamo incontrato tante realtà del nostro territorio per instaurare una serie di collaborazioni che saranno ulteriormente sviluppate non solo nel caso in cui Grosseto rientri tra le dieci città candidate a Capitale della cultura 2024 ma anche se la nostra istanza non andasse a buon fine. Abbiamo chiamato a raccolta le migliori energie, menti e risorse della Maremma: il primo importante obiettivo, infatti, è proprio quello di mettere in rete tutti i soggetti della cultura maremmana. È stato un lavoro impegnativo ma molto gratificante che ha portato alla realizzazione di un dossier con progetti di alto livello. Noi ci speriamo, abbiamo scommesso molto sulla candidatura: la Maremma è pronta per mirare in alto e diventare un punto di riferimento per la cultura nazionale. Siamo arrivati alla conclusione della prima fase e ci auguriamo di poter proseguire negli anni a venire su questa strada».

«L’evento di presentazione del dossier – dichiara Alessandro Corina, direttore artistico della giornata – è stato concepito come un percorso sensoriale fatto di suoni, odori e immagini che stimolino i sensi e la fantasia. Suoni, odori e colori capaci di ricreare all’interno del teatro le atmosfere legate al nostro territorio e aumentare la consapevolezza di tutte le persone presenti di quanto sia prezioso vivere in Maremma. Ho progettato con la mente e agito con il cuore. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questa giornata che solo apparentemente credevamo inarrivabile, ma che è diventato con il tempo una realtà: la presentazione della candidatura di Grosseto e della Maremma a Capitale della cultura italiana 2024».

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