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Semina il caos in città, allontanato da Grosseto

Il 25enne nigeriano che sabato 27 aprile ha aggredito tre persone al supermercato sarà sottoposto a perizia psichiatrica: in aula ha detto di essere dispiaciuto per quello che ha fatto
Il tribunale di Grosseto
Il tribunale di Grosseto

GROSSETO. Nella camera di sicurezza della caserma dei carabinieri c’è finito per il reato di lesioni aggravate. Perché sabato 27 aprile ha colpito tre persone dentro al supermercato Lidl alla stazione, utilizzando un bastone per la tenda. 

Ora, il 25enne di origini nigeriane che durante la scorsa settimana ha seminato il panico in città, dovrà lasciare la provincia di Grosseto. Lo ha disposto lunedì 29 aprile il giudice Marco Bilisari, al termine dell’udienza di convalida dell’arresto. 

Il 27enne, su richiesta dell’avvocato Domenico Fiorani, sarà sottoposto a perizia psichiatrica: l’incarico è già stato affidato al dottor Paolo Iazzetta. Il ragazzo ha voluto rispondere alle domande del giudice. Era confuso, diceva frasi senza senso. Ha chiesto scusa, dicendosi dispiaciuto di quello che aveva fatto. 

Divieto di dimora in provincia

Il 25enne, la scorsa settimana si è reso protagonista di un’escalation di violenza, culminata con l’aggressione dentro al supermercato, che gli è costata l’arresto. 

Mentre era rinchiuso nella cella di sicurezza, per tutta la notte, non ha fatto altro che gridare frasi senza senso. Per questo il difensore del ragazzo ha chiesto che venisse sottoposto a perizia psichiatrica. Richiesta che ha trovato d’accordo sia la vice procuratrice onoraria Elena Bartalini, che ha chiesto il divieto di dimora in provincia, che il giudice che l’ha disposto. 

L’avvocato Fiorani aveva invece chiesto l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria. Allontanare il ragazzo da Grosseto, di fatto, non risolverà il problema ma lo sposterà da un’altra parte. Per il reato commesso dal 25enne infatti, non è previsto il carcere. In cella il giovane ci finirebbe solo se fosse di nuovo arrestato o se non ottemperasse all’obbligo imposto dal giudice. 

«Ricordo poco, mi dispiace per quello che ho fatto»

Il giovane ha voluto rispondere alle domande del giudice. Un racconto frammentato da vuoti di memoria, da non ricordo, da non so perché l’ho fatto. «Mi rendo conto di aver sbagliato», ha detto in aula. 

Il giovane fino a qualche tempo fa aveva un impiego che poi ha perso. Abita in via Roma, dove vive con altre persone.

L’avvocato del 25enne ha chiesto il termine a difesa, l’udienza è stata rinviata. 

 

 

 

 

 

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