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Via Almirante, la prefettura dice sì

Parere positivo all’intitolazione della strada: non ci sono motivi contrari né di ordine pubblico né anagrafiche. Il Comune: «Fine di una polemica strumentalmente ideologica»
La zona delle vie Almirante e Berlinguer e il cantiere del Borgo Novo
La zona delle vie Almirante e Berlinguer e il cantiere del Borgo Novo

GROSSETO. Dopo tre mesi arriva la risposta della prefettura su via Almirante. C’è il nulla osta della prefettura all’intitolazione della strada.

Con l’ottenimento del nulla osta da parte della Prefettura – fanno sapere dal Comune -l’amministrazione farà da adesso di tutto, fin da subito, per risolvere le questioni amministrative e burocratiche dei residenti che si troveranno a vivere nelle future via della Pacificazione nazionale, via Enrico Berlinguer e via Giorgio Almirante.

La prefettura, lunedì 11 settembre, ha dato il via libera dopo aver preso in considerazione i pareri della Sovrintendenza, che era stato positivo e quello della Deputazione di storia patria, che era stato negativo. 

La competenza della toponomastica è del Comune: la Prefettura ha dovuto soltanto analizzare gli eventuali risvolti di ordine pubblico e le questioni anagrafiche, senza, ovviamente, prendere in considerazione né a questione politica né quella di merito. Via Almirante, quindi, si farà.

Il Comune: termina una polemica strumentalmente ideologica

«In questo modo si arriva alla fine di una polemica strumentalmente ideologica – dicono ancora dal Comune – che ha finito con il creare non pochi disagi ai cittadini grossetani. Con il nulla osta della Prefettura si conclude dunque un iter che ha visto il consiglio comunale pronunciarsi sempre a favore dell’intitolazione di alcune vie cittadine alla Pacificazione nazionale, a Enrico Berlinguer e a Giorgio Almirante. Non si tratta di una battaglia vinta o persa, ma del superamento di quelle contrapposizioni ideologiche che, per troppi anni, hanno condizionato la vita politica del nostro Paese e del nostro territorio». 

«Esprimo grande soddisfazione per il compimento di un progetto teso al superamento delle barriere ideologiche, senza se e senza ma – commenta il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna – Forse è il caso di ricordare che l’argomento è stato dibattuto, discusso e votato da due distinti consigli comunali, quello della mia prima consiliatura e quello attuale. La volontà popolare espressa attraverso il consiglio, massimo organo istituzionale cittadino, non può essere subalterna alle contestazioni di una qualsiasi sparuta minoranza». 

 

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