GROSSETO. «Testa giusta e mani brave, la latta diventa trave», recita un vecchio proverbio contadino. Dunque capacità, fantasia e creatività possono trasformare ciò che è destinato a essere buttato in qualcosa di nuovo, di utile e di bello. Meglio ancora di ciò che era prima. In inglese, questo processo si chiama “upcycling”.
Ed è esattamente quello che fanno Francesca Maria Spolverati, la mamma Franca Bartaletti, e la figlia Evelina Balestri, con ferri, uncinetto e gomitoli di lana.
Tre donne, tre generazioni, la manualità ereditata dalla nonna Mary Minoccheri e un marchio “Kέras Reborn yarns”, che regala una seconda vita (“reborn”) ai fili (“yarns”) di lana. A quei gomitoli di tutti i colori “avanzati” da altri lavori o in piccole quantità, tali da non poter essere riutilizzati.
Kέras, dal greco “corno”, ma inteso in senso di fossile, qualcosa che è sedimentato o giace da anni, come i filati dimenticati nelle scatole di casa o nei magazzini.
Un progetto che va oltre il riciclo e «si concretizza nel recupero di elementi che non si utilizzano più e che invece di essere buttati, vengono riconvertiti, cambiano la loro destinazione d’uso per diventare pezzi unici», spiega Francesca Maria Spolverati, 56 anni, architetto.
Solo su ordinazione e capi unici
Il risultato è una gamma di capi di abbigliamento, tutti realizzati a maglia o a uncinetto, da lasciare sbalorditi: borse, giacche, cappotti, costumi da bagno, top e canotte, sciarpe e cappelli. Uno diverso dall’altro, perché una volta che il gomitolo è finito non ce n’è uno uguale e il lavoro continua con un altro filo e un altro colore, assemblati con maestria e gusto.
«Scegliamo gomitoli di scarto che non sono più utili per mercerie e laboratori, prendiamo i vari spessori e colori per poi combinarli insieme e creare capi unici. A volte dobbiamo unire i fili per avere lo stesso spessore, ma capita anche che gomitolo finisca di botto. Ed è qui che entra in gioco la creatività», aggiunge Francesca Maria.
Dall’attenzione all’ambiente alla base del progetto Kέras deriva anche un’altra caratteristica: «lavoriamo solo su ordinazione per evitare lo spreco – spiega Francesca Maria – e non usiamo materiali plastici o non riciclabili per il packaging».
La collaborazione con Il Cavalluccio di Castiglione
A dicembre 2022 è iniziata la collaborazione con Il Cavalluccio, uno storico negozio di Castiglione della Pescaia, aperto circa 70 anni fa, che ha ordinato 8 capi di abbigliamento tra cappotti, gonne, giacche, gilet per un’esclusiva “capsule collection”. Ovvero una collezione composta da una minore quantità di capi rispetto a quelle tradizionali.
«Sono andati a ruba – dice Francesca Maria – con grande soddisfazione nostra e del Cavalluccio».
Un’idea nata dalla coscienza ecologica
Kέras a nato da un’idea di Evelina, attenta osservatrice del lavoro della madre. Nella sua professione di architetto, infatti, Francesca ha una visione olistica della ristrutturazione che l’ha portata a realizzare lei stessa complementi d’arredo, sfruttando la manualità ereditata dalla nonna e dalla mamma Franca, attiva 81enne, ex insegnante di educazione tecnica.
«La mia casa ha finito per riempirsi di tanto materiale, soprattutto gomitoli e pezzi di stoffa, che rimanevano inutilizzati. Mia figlia è cresciuta in mezzo a tutte queste cose e, una volta adulta, oggi ha 27 anni, ha avuto l’idea di riutilizzarli per trasformarli in qualcosa di nuovo. Così ha imparato a lavorare a maglia e a uncinetto per produrre i capi. Era la primavera del 2022 e abbiamo cominciato a produrre alcuni capi, condividendo le foto sulla pagina Instagram e puntando molto sul concetto di “upcycling”. La risposta è stata decisamente positiva», conclude.
E se ancora qualcuno non è convinto dell’originalità e dello charme dei capi Kέras Reborn yarns, basta un’occhiata alle foto dei modelli postati su Instagram, per cambiare idea.
MaremmaOggi ha raccontato storie imprenditoriali (o artistiche) che nascono proprio dall’idea del recupero e del riciclo, anzi dell’upcycling. Prodotti o opere d’arte che offrono una seconda chance a ciò che è destinato ad essere buttato.
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Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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