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Non solo Grosseto: saracinesche giù anche in provincia

Una commerciante racconta del suo paese. «Qui c’era un po’ di tutto – dice – Da tempo molti prendono l’auto e comprano fuori»
Alcune delle attività chiuse a Ribolla, una serie di negozi con serrande abbassate e cartelli "vendesi"
Alcune delle attività chiuse a Ribolla

ROCCASTRADA. I negozi non fuggono solo dal centro storico di Grosseto. Dalle recenti segnalazioni quello che sta emergendo sarebbe un fenomeno ben più esteso, che interessa molti centri anche più piccoli, in tutta la Maremma. Come quello di Ribolla, per esempio.

A raccontarlo è una commerciante che purtroppo ha chiuso la sua attività aperta dai genitori negli anni ’50. «Ribolla era un centro vitale – racconta – anche se non è grande c’era un po’ di tutto. Adesso è difficile rimanere aperti e si contano diverse attività chiuse».

La donna ha abbassato definitivamente la serranda 2 anni fa, «Ho retto fino all’ultimo, cercando di arrivare a un’età utile per prendere almeno l’indennizzo commercianti – ricorda – altrimenti la pensione sarebbe stata ancora più bassa».

Troppe tasse

Da quando ha preso le redini del negozio tra le mani, nel 2004, «È cambiato il mondo» dice. Dopo i primi problemi con gli studi di settore, i contributi Inps sono iniziati a lievitare, e il Covid poi non ha aiutato. «Lo stato per la pandemia mi ha dato un indennizzo di 600 euro al mese per due mesi – racconta – L’Inps poi ha voluto comunque la contribuzione, quindi non c’è rimasto praticamente nulla dell’indennizzo. Oltretutto dalla cassa previdenziale, dopo aver fatto slittare i pagamenti ad agosto, a me come ad altri è arrivata una multa. Ci hanno detto sia arrivata perché abbiamo pagato in ritardo, nonostante avessimo rispettato i termini».

La contribuzione Inps era più che raddoppiata, le spese iniziavano ad essere troppe. «Nel 2004 pagavo 400 euro ogni 3 mesi – ricorda – nell’ultimo periodo erano 1000 euro a trimestre, solo di Inps. Mi è andata bene che il fondo è di proprietà, ma le spese erano divenute insostenibili».

Commercio online e ipermercati killer

I discount e i centri commerciali hanno dato il colpo di grazia. «In paese si trovava un po’ di tutto, adesso tra gli acquisti online, supermercati, discount e i centri commerciali che si possono trovare non lontanissimo, le attività rimaste sono sempre meno. Molti hanno preferito cercare quello che serviva fuori dal paese e a comprare sono iniziate ad arrivare sempre meno persone».

«Il macello non c’è più – conclude la donna – si va a Montemassi. Una pizzeria o un ristorante dove passare una serata non ci sono, c’è solo quella da asporto. Un piccolo albergo o un b&b neanche, pare ne aprirà uno in paese, ma non ne sono sicura».

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