CAPALBIO. Gli automobilisti di tutta la provincia oggi si troveranno una fila di auto di circa 5 chilometri sull’Aurelia, in direzione Roma. Trattori, clacson, bandiere italiane e striscioni: questo è il modo in cui protestano gli agricoltori maremmani, che stanno procedendo lentamente verso Capalbio.
A far preoccupare gli agricoltori è la Pac, politica agricola comune dell’Unione Europea, e i danni che potrebbe creare al loro settore. Ma la protesta è anche contro il Governo, che, secondo loro, non ha concluso niente e le misure messe in campo non sono abbastanza per risolvere i loro problemi.
Per questo oggi, martedì 21 maggio, gli agricoltori hanno deciso di procedere a passo d’uomo per la strada Aurelia, in direzione Roma.
Gli agricoltori: «Vogliamo ricordare che ci siamo ancora»
La fermata questa volta è a Capalbio, più precisamente nella zona della Torba, dove gli agricoltori manifesteranno insieme. «Non andremo fino a Roma, per via dei nostri impegni lavorativi – dice Salvatore Fais, presidente di Agricoltori italiani – Ma volevamo far vedere che siamo ancora qua e che non ci fermeremo. Quella di oggi è una breve protesta, visto che torneremo a casa questa sera, ma il prossimo autunno torneremo a Roma».
«Il governo ci ha fatto promesse che non vengono rispettate, anzi vengono prorogate. Fino ad oggi, nonostante i mesi trascorsi, nessuno ha concluso niente – continua – Nessuno ha ascoltato il nostro disagio. Le cose devono cambiare e noi siamo sempre in prima linea a manifestare, per il nostro diritto al lavoro e anche per i diritti di tutti i cittadini».
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