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«Esplose due cisterne, sembravano bombe»: l’orrore dell’incendio

Brucia ancora la campagna intorno a Cinigiano, alle 18.10 è tornato in azione un canadair, la Regione ha istituito un tavolo per dare risposte immediate

CINIGIANO. Sotto la cenere, negli angoli più nascosti, il fuoco aspetta il suo momento per uscire. Un momento che sembra non finire mai. Dall’incendio di ieri, domenica 24, l’emergenza non è mai rientrata, e alcuni focolai sono ripartiti anche nel pomeriggio di oggi (lunedì 25).

L’aggiornamento delle 19 della sindaca di Cinigiano, Romina Sani, racconta di una situazione di nuovo critica nella zona della Romanella, con elicotteri e squadre a terra attive, e con il canadair tornato in azione dalle 18.10.

«Sono state evacuate circa 20 persone dalle case di campagna nella zona interessata ancora dall’ incendio, per svolgere in sicurezza le operazioni di spegnimento del fuoco – dice Sani – La corrente elettrica sarà attivata stasera al termine dei passaggi dei mezzi in volo e rimarrà attiva per la notte».
 
La strada provinciale Voltina rimane chiusa. «Le confezioni di acqua da bere – conclude la sindaca – sono a disposizione della popolazione nel parcheggio del mercato accanto alla postazione Aib. Domani non si svolgerà il mercato settimanale per ovvi motivi». Dieci pancali di acqua sono stati offerti da Conad.

«Siamo stati evacuati nella notte»

L’incendio, che sembra essersi sviluppato dalla zona della Voltina, ha coinvolto (e sta coinvolgendo tutt’ora, purtroppo) un’ampia area. Boschi, campi, cortili, case divorate dalle fiamme: gli abitanti sono fuggiti o sono stati evacuati per precauzione. Molti sono ancora lontani dalle loro abitazioni, altri le hanno perse.

L’incendio non ha lasciato scelta, anche per chi cercava di bagnare i propri beni e la propria casa con dell’acqua, si è dovuto in molti casi arrendere e allontanare.

«Verso le 19 di ieri è andata via la corrente, il fuoco aveva intaccato i pali della luce – racconta Cristina Barbagli, che abita nella campagna vicino a Cinigiano – Siamo stati evacuati nella notte, verso le 3, dal nostro podere. Da un lato ci è andata bene perché avevamo fatto delle piccole cesse intorno ai campi e le coltivazioni non sono state coinvolte. Però è ancora alto il fumo e stanno viaggiando ancora canadair ed elicotteri».

Una foto del pomeriggio di domenica 24 scattata da Cristina Barbagli dal Podere Calvello

«Io e la mia famiglia ci siamo rifugiati da mia zia. Se tutto va bene contiamo di ritornare a casa in serata. Nel frattempo stiamo cercando un generatore per salvare gli alimenti refrigerati. È veramente un disastro, in poco tempo tante famiglie si sono trovate senza casa e senza niente. Questa siccità poi non ci aiuta. Speriamo bene».

«Volevo salvare mia zia di 82 anni»

Le fiamme, dalla campagna hanno raggiunto nel pomeriggio di ieri anche il centro abitato di Cinigiano. Rossella Micheloni, insegnante che abita nel centro storico, come molti si è salvata per miracolo. «È stato un inferno – racconta – Nel primo pomeriggio è cambiato vento e in pochi minuti le fiamme hanno raggiunto il paese. Sono esplose anche due cisterne di gas, sembravano bombe. Abito nel centro storico e con le finestre chiuse sentivo il crepitio del fuoco che mangiava quello che incontrava. Ad un certo punto sono uscita perché volevo aiutare a portare via mia zia dalla sua casa, ha 82 anni. Ma con il fumo e le fiamme vicine non riuscivo a respirare e mi lacrimavano forte gli occhi. I vigili del fuoco mi hanno allontanata».

«La ho ritrovata più tardi al centro di raccolta degli evacuati a Borgo Santa Rita- conclude Rossella – Portata in salvo da dei vicini originari dell’Albania, era traumatizzata, aveva gli occhi sbarrati. Abbiamo tutti passato una giornata terribile, anche il cielo sembrava in fiamme. Mi arrivano notizie che il fuoco sia ripartito. Spero che gli ultimi focolai vengano spenti presto».

Dalla Regione un gruppo di lavoro

Durante la riunione di oggi della giunta regionale, il presidente Eugenio Giani, con una sua comunicazione, ha fatto il punto sulle incombenti criticità. Come risposta la Regione intende individuare i modi in cui intervenire a sostegno di coloro che hanno subito gravi danni.

«Abbiamo istituito un tavolo di lavoro – spiega il presidente – di cui fanno parte il direttore generale della giunta e i direttori di protezione civile, ambiente, agricoltura, bilancio e infrastrutture, così da procedere ad una valutazione tecnica delle modalità di intervento possibili, dall’istituzione dello stato di emergenza, allo stato di calamità naturale, fino all’ipotesi di una legge regionale ad hoc. Intendiamo agire con puntualità e rapidità perché è necessario dare risposte immediate ai territori e alle comunità colpite».

Il fuoco, in Toscana, in questi ultimi giorni ha distrutto centinaia d’ettari: Massarosa, Camaiore e Cinigiano i territori più colpiti. «Ma anche Vecchiano, Certaldo, San Gimignano, Calci ed altri ancora – dice Giani – Abbiamo messo in campo, ed è in campo quotidianamente, la nostra struttura antincendi, che ancora una volta ha dato prova di grandissima efficienza e generosità. Ancora una volta voglio ringraziare le direzioni regionali coinvolte in questa opera, la straordinaria realtà dell’associazionismo e del volontariato, elemento fondamentale di questo sistema, come i vigili del fuoco e i carabinieri forestali».

 

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