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Rilancio del centro: più eventi e parcheggi gratis

Il Pd incontra i negozianti per avviare scelte condivise. De Meo, chiede i parcheggi gratuiti il fine settimana, eventi e il recupero dei fondi sfitti
Rilancio del centro: via Aldobrandeschi e via Ricasoli
Via Aldobrandeschi e via Ricasoli

GROSSETO. Ormai la falla si è aperta. Il servizio di MaremmaOggi sui negozi chiusi in via San Martino ha dato la stura ai malumori sulla situazione del centro storico del capoluogo.

Malumori, ma anche il dispiacere di operatori e cittadini, nel vedere il salotto buono della città trasformato in una lunga serie di saracinesche abbassate e cartelli con scritto “Affittasi”. La discussione che si è aperta ha visto più di una proposta per tentare di ridare nuova vita alle vie del centro e ha spostato il confronto da un piano prettamente economico a uno politico.

Il Pd: «Servono scelte condivise con i negozianti»

Dopo l’intervento dei gruppi di opposizione in Consiglio, oggi, 29 marzo, è l’unione comunale del Pd a dire la sua. Con una proposta: una campagna di ascolto con le categorie produttive per proporre soluzioni condivise. L’idea è di partire subito, incontrare i commercianti e ragionare su come interrompere la moria di negozi e rilanciare il centro storico.

Ma la disamina del problema da parte del Pd va più a fondo e tira fuori le responsabilità politiche di chi governa la città, incapace di affrontare in maniera efficace una situazione che dura da anni.

«È un problema non solo economico – scrive l’Unione comunale del Pd – ma anche di pianificazione della città: la destra che governa non ha messo in atto alcuna politica per riportare le attività nel centro storico, non si è occupata in generale dello sviluppo di Grosseto, non ha n’idea della città del futuro dove centro e periferia siano connessi e con funzioni diverse».

Eventi “scippati” dai Comuni vicini e festival privati

La crisi del centro storico, secondo il Pd, ha tuttavia anche motivazioni più semplici, «sulle quali sarebbe facile intervenire se solo ci fosse volontà politica. L’amministrazione comunale non ha investito negli eventi per portare pubblico in città lasciandoseli “scippare” dai Comuni vicini», scrive.

«Emblematico il caso della mancata festa di Capodanno e di Piazze d’Europa che ormai si svolge con successo a Follonica. Palese è la volontà di ignorare le necessità del centro storico: se così non fosse non sarebbero stati spesi soldi per eventi privati di cui i commercianti non hanno in alcun modo usufruito».

La proposta del parcheggio gratuito

E intanto arriva anche la proposta di rendere gratuiti i parcheggi almeno nei weekend (avanzata anche da Pd) o quando ci sono eventi in centro. Ad avanzarla è Giovanni Di Meo, attivista politico della sinistra radicale e cotitolare di una piccola pizzeria proprio nel centro storico, che non esita a definire «una roccaforte pressoché inaccessibile sul piano delle affluenze, anche per via delle barriere architettoniche, oltre che per il parcheggio a pagamento», scrive.

Poi l’invito: «Come imprenditori e come politica, dobbiamo affrontare la questione, evitando di spendere soldi, perché già oberati dalle spese mensili per tasse e materie prime».

Più eventi in centro e recupero dei fondi sfitti

Oltre al parcheggio gratuito nel fine settimana, che già molte altre città hanno adottato, De Meo propone più eventi organizzati da Comune o dalle associazioni, oltre al recupero dei fondi lasciati liberi dai negozi che hanno chiuso.

«Si potrebbe pensare a modalità di fruizione coinvolgendo i proprietari e dando loro nuove opportunità di valorizzazione», conclude.

Intanto il Centro storico naturale chiude bottega per mancanza di adesioni

Intanto però, il Centro storico naturale getta la spugna. Una delle associazioni deputate a “prendersi” cura del salotto buono della città, dopo 11 anni di lavoro e tentativi di rilancio andati a vuoto, molla la presa.

Il 3 aprile farà l’ultima riunione per comunicare e decretare il congelamento delle attività per mancanza di adesioni da parte dei commercianti.

Dunque non uno scioglimento definitivo, nella tenue speranza che chi non ha aderito ci ripensi e renda di nuovo possibile raggiungere quella “quota 100 iscritti” che rimetta in moto la macchina.


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