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La biodiversità è il centro della Fiera del Madonnino

Dal 25 al 28 aprile torna la manifestazione, che con il Game Fair ha raggiunto 41mila presenze da tutta Italia nel 2023. Quest’anno ci saranno anche la fattoria didattica e la vetrina zootecnica
Una foto della fiera del madonnino nel 2023
Una foto della fiera del Madonnino del 2023

GROSSETO. La Fiera del Madonnino e il Game Fair Italia rappresentano il più grande evento per il fuoriporta del territorio nazionale. 250mila metri quadri di agricoltura, ruralità e attività che si praticano all’aria aperta, organizzate grazie ai fornitori locali. La fiera si terrà dal 25 al 28 aprile al centro fieristico di Braccagni.

Sia il Game Fair che la Fiera del Madonnino sono diventate importanti a livello nazionale e richiamano molti visitatori, circa 41mila nel 2023, da tutta d’Italia, fra cui Sicilia, Frili Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.

«La Fiera del Madonnino e il Game Fair Italia rappresentano il culmine dell’impegno della nostra città nel promuovere l’agricoltura, la ruralità e le attività all’aperto – dice il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna – l’edizione del 2023 ha confermato il loro ruolo fondamentale nell’economia locale e nel tessuto sociale della Provincia».

Hanno una grande importanza nell’organizzazione delle fiere Aia, e Arat, Associazione regionale allevatori della toscana, che per la 44esima edizione porteranno la vetrina zootecnica dedicata alle biodiversità e la fattoria didattica.

La fattoria didattica

Per i ragazzi sarà possibile vedere gli animali della fattoria didattica, partendo dai pulcini fino ad arrivare ai grandi bovini. Tutti animali che rappresentano il paesaggio maremmano.  I bambini, sotto la guida attenta del personale della fiera, potranno avvicinarsi e toccare gli animali per scoprire sensazioni ormai perdute nel tempo.

«Il patrimonio zootecnico locale rappresenta l’80% di quello regionale, la Fiera del Madonnino da 44 anni è l’unica fiera in Toscana che promuove l’agricoltura, sembrerebbe scontata la presenza di questo settore – dice il presidente di Grossetofiere, Andrea Masini– Con le due manifestazioni porteremo all’interno delle fiere tantissimi e variegati animali. La fattoria didattica è sicuramente uno spazio ricreativo, per ricordare ai giovani quali sono le origini del nostro territorio».

«Ringraziamo il comune di Grosseto che con il suo contributo rende più ricca di attrazioni le nostre due fiere più rappresentative. L’obiettivo per i prossimi anni sarà quello di ampliare questo settore strategico per tutta l’economia della Provincia – conclude -con la speranza che ci sia un impegno maggiore da parte di tutti.

La biodiversità Toscana

In Toscana c’è una grande biodiversità di razze animali, alcune delle quali sono a rischio estinzione, e rappresentano un patrimonio storico culturale di grande importanza. Questo richiede specifiche azioni di tutela. Gli animali che stanno scomparendo portano caratteri specifici territoriali e sono stati abbandonati dagli allevatori, per la loro bassa produttività.

La vetrina espositiva degli animali vedrà comunque anche la presenza di razze più diffuse e conosciute, come la limousine e la chianina per i bovini da carne o cinta senese per i suini, senza dimenticare gli ovi-caprini e gli equini – dice il direttore Arat, Claudio Bressanutti – Ci saranno anche laboratori per la caseificazione, la mungitura, il “battesimo della sella” e tante altre iniziative».

«Grazie al personale dipendente dell’Associazione allevatori organizzeremo dei momenti formativi. Dove saranno illustrate le peculiarità delle razze a rischio estinzione – dice Roberto Nocentini, presidente di Arat- che in Toscana sono particolarmente numerose».

 

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