La vittoria sulla Pianese tra insulti, minacce e lo scandalo biglietti | MaremmaOggi Skip to content

La vittoria sulla Pianese tra insulti, minacce e lo scandalo biglietti

Un timbro sui biglietti aumenta di 5 euro il prezzo solo per gli ospiti. Offese all’operatore della televisione. Ma il successo sulla Pianese resta limpido
Filippo Grasso esulta con i tifosi del Grifone dopo la rete (foto Noemy Lettieri per Us Grosseto 1912)
Filippo Grasso esulta con i tifosi del Grifone dopo la rete (foto Noemy Lettieri per Us Grosseto 1912)

GROSSETO. Pianese – Grosseto il giorno dopo. Un ripasso a freddo rielaborando suggestioni, commozioni, particolari belli e meno belli, contenuti sfuggiti, altri immediatamente tralasciati anche se con fatica.

Una revisione globale, che solo una partita di calcio si trascina dietro come un leggero vagone pieno di souvenir da appendere nella immensa stanza del “io c’ero”.

Piancastagnaio è sotto il tepore del sole nella prima domenica di aprile, il traffico è raro, mancano tre ore al fischio iniziale. Il comunale riscalda il sintetico, è vuoto, silenzioso, con le reti delle porte a danzare spinte dalla brezza che arriva sonnolenta. Ai lati le bandierine dormono, gli spalti, colorati come arcobaleno, anche.

Obbligatorio un caffè sotto le piante, la tensione resta ai margini, qualche tifoso con sciarpa biancorossa cammina fumando. La sfida con la capolista è l’attracco giusto per resettare la stagione dove i pareggi hanno soffocato aspirazioni e gratificazioni, quel sintetico a due passi può regalare nuovi stimoli, rivoluzionare giudizi, offrire fiammanti e inedite prospettive. Non importa se mancano solo cinque partite, l’importante è dare il segnale suonando le campane a festa.

Quei biglietti da 5 euro in più per gli ospiti

Il passato ricorda che l’andata si giocò il 26 novembre 2023. Finì 1-1 con reti di Marzierli e pareggio di Alagia, era giornata biancorossa. Il presente parla con la voce di Malotti alla sua ottava presenza in panchina, un tecnico dilettante, figura prestata al pallone, l’uomo che urla in campo per mimetizzare le emozioni che gli riempono le tasche, quello che, al termine, precisa, sorridendo, che “Adesso devo correre ai miei impegni di lavoro”

Con lo stomaco già chiuso, manca meno di un ora, ritrovi il comunale in fase di trasformazione. Il biglietto costa 15 euro, prezzo uniforme per gli ospiti, precisato da un timbro, che annulla quello di 10 euro stampato. L’accesso è vietato, si attende l’okay ufficiale.

Arrivano i tifosi locali a comprare i tagliandi, costo 10 euro, sul ticket non c’è il timbro. La ragazza della biglietteria non trova risposte sui 5 euro di differenza, questione geografica.

Il settore ospiti, in pieno sole e raggiungibile con i famosi 15 euro, si anima con i vessilli biancorossi, si veste di entusiasmo e ottimismo. Sono tanti, mostrano i petti nudi, arrotano le ugole.

Malotti sceglie il 4-3-3

In tribuna siedono personaggi del Grosseto che fu, da Camilli a Consonni, Sabatini. Il settore offre un colpo d’occhio da sottolineare. Si parte.
Il Grifone ha un telaio nuovo dove Cretella e Saio sono difensori centrali con ai lati Grasso e Macchi, a centrocampo agiscono Riccobono, Sabelli con Sacchini titolare, in avanti Romairone in compagnia di Rinaldini e Marzierli.

Tradotto in numeri aridi un 4-3-3 voluto, studiato e varato da Malotti. Buona la partenza del Grifone, che poi si annacqua tra errori di disimpegno favorendo la Pianese brava a coprire il campo con precise aperture e lanci in profondità. L’uccellaccio copre il nido aspettando l’attimo per spiccare il volo. Deviazione di testa di Marzierli in area, Grasso riceve, tira trovando la schiena di un difensore, riprende ancora Grasso il cui destro si infila nel sacco. Tripudio.

La tifoseria di casa annusa il pericolo, quella biancorossa vede rosa, il Grifone c’è. Gli uomini in giallo riprendono a premere, Mignani è veloce e spietato come un cobra, la palla si infila nel sette. Non esiste tempo per lo sconforto, Macchi traccia una parabola diabolica su cui De Fazio è inerme. Vantaggio ristabilito dopo una manciata di secondi. Il Grifone c’è.

Il fermo immagine della ripresa è lo spettacolo prodotto in proprio da Sabelli. Corsa di 40 metri, sguardo alla porta, pallone scaraventato con precisione e potenza, quella che piega i guanti di De Fazio e squassa la rete. Popolo in cielo, insieme all’uccellaccio.

Offese e minacce all’operatore

Ma due giovani locali non gradiscono, come non apprezzano l’esultanza di una tifosa biancorossa subito ricoperta da insulti sessisti, urla e minacce. All’operatore di Gs Tv, invece, viene offerta la possibilità di trovare estinta tutta la famiglia. Nessuno all’interno del gabbiotto stampa reagisce rispondendo col silenzio e indifferenza. L’episodio prosegue dopo la fine della gara con questi “tifosi” a guardare, commentare, gesticolare con arroganza e sicurezza.

Poi la parentesi si chiude, ma in fondo all’anima resta amarezza e perplessità. Un brano di un calcio che non riesce a guarire, una circostanza che macchia, indirettamente, più la società Pianese che i reali destinatari.

Il comunale si svuota, il popolo biancorosso si incammina per il ritorno, molti restano all’esterno per scambiarsi emozioni, gioia, rimpianti, assaporando un successo cercato da tanto, troppo tempo ma svanito nelle nebbie di gol ingiustamente annullati, legni colpiti, prestazioni molli, insignificanti, insipide.

Ma è tempo di gustarsi questo Grifone rigenerato, che accanto alla teoria ha saputo incollare la pratica di squadra solida, senza paure, priva di ansie.

Finalmente.

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