Piazza Lulli, torna lo scontro fra residenti e basket: «Non viviamo più» | MaremmaOggi Skip to content

Piazza Lulli, torna lo scontro fra residenti e basket: «Non viviamo più»

Torna la protesta dei residenti attorno al campo da basket di piazza Lulli: «Livelli acustici insostenibili. Almeno si regolamentino gli orari»
Il campo da basket in piazza Lulli a Grosseto
Il campo da basket in piazza Lulli a Grosseto

GROSSETO. Un campetto da basket in una piazza in mezzo alle case, dove giocano, tutto il giorno, ragazzini e atleti più grandi: è gratuito ed è un punto di incontro e di ricreazione. È il campo di piazza Lulli, da anni al centro di uno scontro fra chi lo frequenta per lo sport e chi ci vive intorno. 

Un campetto che era in pessime condizioni, che esiste da sempre, e che il Comune anni fa ha rimesso in sesto, dovendo poi intervenire in un secondo momento per il crollo di un muretto

Ma è un campetto al centro di uno scontro che è iniziato quasi cinque anni fa.

Da una parte, infatti, è bello che ragazzi di ogni età si ritrovino per fare sport, che è una scuola di vita, nelle grandi città, New York è l’esempio, ci sono playground in tutti i quartieri. Nell’area metropolitana della città ce ne sono circa 500.

Dall’altra parte, però, chi abita nelle case che si affacciano sulla piazza convive con il rumore della palla che rimbalza a terra e sul tabellone e con le urla di chi gioca. Tutto il giorno, tutti i giorni.

Una convivenza difficile, che pare non avere soluzione. Nel tempo ci sono stati anche atti vandalici, qualcuno ha segato gli anelli dei canestri, forse esasperato. Ma sono stati sostituiti.

Nel marzo del 2022, dopo gli atti vandalici e le proteste dei residenti, un centinaio di ragazzi che frequentano il campetto organizzarono un pacifico flash mob, tutti insieme palleggiarono a lungo in mezzo al campo: il ritmo dei palloni come unica risposta.

Ora i residenti tornano a far sentire la propria voce.

Il Comune, nel tempo, ha disposto lo spegnimento delle luci alle 22 e ha messo una telecamera. Ma chi vive lì intorno chiede un regolamento, che almeno limiti gli orari della pallacanestro.

La lettera al sindaco di alcuni residenti

Così, nei giorni scorsi, alcuni residenti hanno scritto di nuovo al sindaco, dopo averlo incontrato alla fine di giugno. Chiedendo un intervento per, almeno, regolamentare orari di apertura e chiusura del campetto.

«Qui i cittadini – dicono – sono condannati da oltre cinque anni a subire inermi una situazione a livello acustico insostenibile. Nelle abitazioni intorno all’impianto sportivo di piazza Lulli la vita è inaccettabile, anche se ormai non si può più parlare di vita, ma di inferno. A tutte le ore palloni che sbattono al ritmo ossessivo e continuo, schiamazzi, feste notturne e mancati controlli, salvo l’intervento notturno delle forze dell’ordine chiamate dai residenti presi dalla disperazione».

«Non si comprende l’Irragionevolezza del Comune nella riproposizione dell’impianto sportivo all’interno di un’area residenziale a ridosso di abitazioni, quando in città esistono siti alternativi sia vecchi che nuovi, certamente più conformi ad accogliere un rumoroso campo di basket».

«Così come non si comprende il non voler disciplinare l’utilizzo del suddetto campo individuando degli opportuni orari di apertura, così come realizzare soluzioni fonoassorbenti e la ripiantumazione degli alberi che fungevano da barriere protettive per l’attenuazione e la diffusione del rumore verso gli edifici abitati».

«Soluzioni che avrebbero dovuto già trovare adozione in occasione della realizzazione del campetto. Banali concetti? Qualità della vita? Diritti legittimi e giustizia? Divertimento e vivibilità? Ma di che cosa stiamo parlando?»

«Serve equilibrio, non la perseverante e volontaria condanna inflitta ai residenti dal continuo disturbo alla quiete senza alcun rispetto delle normative».

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