L'armeria Puccioni cala per sempre la saracinesca | MaremmaOggi Skip to content

L’armeria Puccioni cala per sempre la saracinesca

Ultimo giorno di lavoro per Carlo Puccioni che mercoledì scorso ha chiuso la sua attività, aperta dal babbo Oddone nel 1968 alla stazione di Paganico
Il cartello con scritto chiuso e Carlo Puccioni
Il cartello sulla porta dell’armeria e Carlo Puccioni

PAGANICO. «È finita…un po’ di tristezza certo, ma anche tanta gratitudine a questa attività, creata da mio padre e che ha permesso di finire di “crescere” a me, mio fratello e mia sorella. Gratitudine perché mi ha permesso di mantenere decorosamente la mia famiglia».

Con questo post sul profilo Facebook e la foto del negozio con la scritta “chiuso” sulla porta, Carlo Puccioni ha salutato la sua armeria alla stazione di Paganico, che ha chiuso mercoledì 7 giugno. Lo aveva annunciato ad aprile che avrebbe tirato giù la saracinesca per sempre. Una decisione non facile, ma dettata dalla contingenza, da altre scelte e dalla voglia di godersi il riposo.

Nessuno ha voluto rilevare l’attività

Purtroppo, malgrado qualche contatto e il tentativo di trovare chi volesse rilevare l’attività, come è successo in tanti altri casi simili nessuno ha avuto voglia di imbarcarsi in questa avventura, dalla rotta tracciata e la clientela certa. 

Da qui la decisione, seguita dalla diffusione dei volantini con l’annuncio della svendita totale in aprile. Del resto, per Carlo Puccioni, che a settembre compie 68 anni 41 dei quali passati dietro il bancone dell’armeria, è arrivato il momento dell’agognata pensione e, pur con il dispiacere che sempre accompagna la fine di un’attività di famiglia, si è tirato dietro la porta per sempre. 

Il grazie di Carlo Puccioni a tutti i clienti e ai fornitori

E sempre a Facebook, Puccioni ha affidato il suo ringraziamento «a tutte le persone che in questi anni si sono servite qui, con tante delle quali si sono instaurati rapporti umani importanti», ha scritto per raggiungere tutti quelli che non ha potuto ringraziare di persona.

«Grazie alle aziende fornitrici e ai loro rappresentanti, con alcuni dei quali ho avuto una collaborazione ultra trentennale senza mai grossi problemi. Un pensiero di gratitudine e di buon lavoro ai colleghi armieri con i quali ci siamo confrontati negli anni e che ora mi hanno aiutato nella chiusura».

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