GROSSETO. È stata eseguita, come previsto, l’autopsia sul corpo dell’ex carabiniere Fausto Rochira di 47 anni, morto dopo essere uscito fuori strada all’incrocio fra la strada del Pollino e la provinciale del Padule, la Castiglionese, con la sua moto nella notte di venerdì 2 giugno.
Rochira era riuscito, subito dopo l’incidente, a fare una videochiamata agli amici che aveva lasciato poco prima a Castiglione della Pescaia, dove aveva passato la serata per rientrare a Grosseto, dove lavorava come impiegato civile al comando provinciale dell’Arma.
Purtroppo quando poi sono arrivati i soccorsi non c’era più nulla da fare.
L’ultimo viaggio in Puglia
Il sostituto procuratore Salvatore Ferraro, oltre al sequestro del cellulare e della moto sulla quale viaggiava il 47enne, aveva disposto l’autopsia che è stata fatta martedì 6 giugno all’obitorio del Misericordia. Saranno i risultati dell’esame a dire cosa abbia causato la morte dell’ex carabiniere.
Rochira è infatti finito con la sua moto attraversando la provinciale, forse saltando sullo spartitraffico davanti all’aeroporto Baccarini, in mezzo al campo di grano al di là della Castiglionese; ed è stato ritrovato solo dopo molte ore dall’elicottero dei vigili del fuoco. Gli amici lo avevano cercato fino a Marina di Grosseto. Proprio la posizione di geolocalizzazione del telefonino potrebbe aver tratto in inganno in un primo momento i soccorritori, con molti uomini e mezzi che avevano allargato le zone di ricerca.
La salma di Fausto Rochira rimarrà all’obitorio di Grosseto fino a mercoledì 7 giugno, per poi partire per la Puglia intorno alle 10.
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