GROSSETO. Il reato per il quale è stato denunciato è quello di lesioni aggravate dall’uso dell’arma, il bastone che impugnava e che sbatteva sui tavolini e su alcune persone che ha incrociato sulla sua strada. Reato che non prevede l’arresto che, in questo caso, sarebbe potuto scattare nel caso in cui il ragazzo avesse opposto resistenza agli agenti della polizia municipale intervenuti per fermarlo.
Ma quel reato, il 22enne che martedì 11 luglio ha seminato il panico in centro, non lo ha commesso. Mercoledì 12 luglio, dopo una notte passata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Misericordia, è stato dimesso. E il pensiero che sia di nuovo fuori, senza alcun controllo, ha fatto andare su tutte le furie il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna. Che in un video, pubblicato su Facebook, attacca a testa bassa l’Asl e la Procura.
Asl e magistratura nel mirino del sindaco
Il 22enne fermato dagli agenti della polizia municipale in via Manetti, martedì ha seminato il panico in centro. «Ha colpito una donna alla testa – dice il primo cittadino nel video – per fortuna senza gravi conseguenze. Ma è pericoloso, potrebbe farlo ancora: è la stessa persona fermata la scorsa settimana per l’aggressione in via Roma, quando è stato devastato anche un negozio».
Seguito dalla Psichiatria dell’Asl, martedì quando è stato fermato, Antonfrancesco Vivarelli Colonna si era reso disponibile a firmare un trattamento sanitario obbligatorio. «Ma per lo psichiatra dell’ospedale che lo ha visitato ieri, non è abbastanza matto da essere sottoposto a un tso e non è nemmeno così delinquente da giustificarne l’arresto. Il pericolo per l’incolumità delle persone però resta – tuona il sindaco nel video – Questo però gira con un bastone, e colpisce le persone in testa a caso. Perché si consente che questo avvenga? Cosa vogliamo aspettare, che ci scappi il morto?».
L’Asl, ma anche la procura, sono le due istituzioni chiamate in causa dal sindaco. Che aggiunge: «Se la magistratura si muove – dice ancora il primo cittadino – in che modo si muove? perché quel ragazzo è ancora libero?».
Il sindaco lo dice chiaro e tondo: «Quando ho colpa di qualcosa, mi assumo la mia responsabilità tuona – ma in questo caso non posso accettare di essere sbeffeggiato dal silenzio e dalla ignavia di chi deve prendere decisioni».
Cittadini e operatori a rischio
Tre i fatti gravi successi in città nell’ultima settimana. Di due di questi, il ventiduenne ne è stato protagonista. «Chi occupa posti di rilevanza – aggiunge – deve avere l’onere della decisione. La magistratura, l’Asl, i servizi sociali: non mi interessa, io faccio la mia parte. Non esiste che una città tranquilla e sicura come la nostra sia ostaggio di situazioni come queste, dove sono a rischio i cittadini e gli stessi operatori di polizia municipale, che ieri hanno egregiamente gestito la situazione».
Come fare per risolvere il problema? Il sindaco, la risposta non ce l’ha. Aggiunge soltanto: «Se mi fossi trovato lì, avrei reagito – dice – e mi domando: se gli pianto un cazzotto in faccia e lo stendo, e lo disarmo, la magistratura avrebbe la stessa indulgenza nei miei confronti, così come in quelli di quest’uomo? Io credo proprio di no, credo che avrei qualche problema».
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45 anni, redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l’ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi
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