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Pedalare in Paradiso, la Maremma in e-bike

Da Tirli a Talamone, dal gran tour dell’Argentario al monte Amiata: una guida ai percorsi per appassionati, amatori e famiglie
La Maremma in e-bike: un passaggio all'Argentario, sullo sfondo il Giglio
La Maremma in e-bike: nella foto Tommaso Barbieri durante un passaggio all’Argentario, sullo sfondo il Giglio

GROSSETO. Si dice che Cala Violina, in Maremma, si chiami così perché quando calpesti la spiaggia di finissimo quarzo, ascolti una melodia, suonata da un violino. E non ci sono stagioni migliori, per ascoltare il dolce suono della sabbia musicale, che l’autunno, l’inverno e la primavera. Le stagioni in cui è deserta. Sono le stagioni migliori per visitarla in sella a una e-bike, dopo aver disceso la scogliera che arriva dalle Bandite di Scarlino.

Ci sono 6 percorsi diversi, di varia difficoltà.

La torre di Collelungo fu costruita dai senesi in epoca rinascimentale. In vetta a un promontorio, si affaccia sull’omonima spiaggia, selvaggia e incontaminata, cuore del Parco della Maremma. Dalla Trappola, accanto all’Ombrone, fino all’Argentario, sono decine le torri costiere della Repubblica di Siena.

Siena conquistò i porti di Talamone nel 1303, Porto Ercole e Porto Santo Stefano nel 1412 e per difendersi dai pirati, si dotò di un sistema di torri costruendo nuove strutture militari e potenziando le più antiche torri costruite dalla famiglia Aldobrandeschi (a capo della Contea di Sovana e della Contea di Santa Fiora).

La torre di Collelungo
La torre e la spiaggia di Collelungo

Fino alle torri si arriva in e-bike, sono decine gli itinerari, dal mare fino ai promontori, facili e meno facili. Percorsi affascinanti, con panorami indimenticabili. Emozioni da vivere.

Questa è la Maremma. E sono solo due esempi, perché ogni angolo di questa terra meravigliosa offre percorsi adatti agli amanti della bicicletta. Da percorrere con la famiglia o da scalare e poi discendere a mozzafiato per bikers esperti.

I maremmani amano dire: «Quando muoio vado all’inferno, perché sono stato tutta la vita in paradiso».

Il gran tour dell’Argentario in e-bike, la vista a 360°

Sono decine e decine gli itinerari per chi ama pedalare, con la forza dei muscoli o la pedalata assistita, in Maremma. Ma se volete un tour a 360°, per ammirare questa terra meravigliosa da ogni lato, il gran tour dell’Argentario in e-bike è il percorso perfetto.

«Già quando parti dalla diga della Giannella – dice Luca Zicaro, appassionato “pedalatore” muscolare e guida sugli itinerari della Maremma – capisci che stai per vivere un’avventura emozionante. La vista sulla laguna da una parte e sul mare aperto, fino a Talamone, dall’altra, ti fa capire cosa ti aspetta».

Maremma in e-bike, Luca Zicaro
Maremma in e-bike, Luca Zicaro

Il primo passaggio è attraverso le antiche miniere, scenari di archeologia industriale, poi su, verso le antenne, che sono sulla sommità di Monte Argentario: «Ci sono alcune alternative, ben segnalate, per le  varie difficoltà. Certo si va in salita, non sono itinerari per una pedalata tipo scampagnata. Non è per biciclette normali, servono mtb, gravel o, per fare meno fatica, una e-bike».

In vetta si apre il paradiso, a 360°.

Un passaggio in vetta all'Argentario
Un passaggio in vetta all’Argentario

«In cima ammiri la Maremma, tutta la Maremma. Verso il mare lo sguardo spazia da Giannutri, al Giglio, a Montecristo, fino all’Elba e la Corsica. Meglio in inverno o in primavera, quando l’aria è più pulita. Dall’altra parte ecco il Monte Amiata, Magliano e le sue mura, la costa e Talamone, sotto di te la laguna di Orbetello e le strisce di terra della Feniglia e della Giannella, che collegano il promontorio alla terraferma. Non c’è posto più bello in Maremma».

E la discesa è altrettanto emozionante.

«Puoi tornare verso Orbetello e la laguna, ma il percorso che scende verso Porto Ercole e i forti spagnoli (forte Filippo e forte Stella), un po’ più impegnativo, regala panorami emozionanti. Lo stesso quello sul lato opposto, verso Porto Santo Stefano».

I percorsi sono di varia lunghezza e difficoltà, sono tutti segnalati grazie al gran lavoro fatto dalla Proloco di Porto Santo Stefano, con la cartellonistica. Il tour circolare, che tocca tutte le zone, è di circa 40 km.

All’Argentario ci sono numerose associazioni che organizzano tour guidati.

Punta Ala, Tirli e Talamone in e-bike

Altri percorsi da provare, in mezzo ai tantissimi che offre la Maremma.

«Talamone è un percorso molto breve, meno di 4 km, abbastanza facili, dal paese alla spiaggia delle Cannelle. Viste meravigliose, abbordabile, un buon inizio per chi arriva in Maremma e non vuole subito lanciarsi in pedalate estreme».

Un passaggio alle Cannelle
Un passaggio alle Cannelle

Più complessi gli itinerari attorno a Tirli. Il suggestivo paese è su un colle con vista sul mare, nel Comune di Castiglione della Pescaia, proprio sopra a Punta Ala: «Anche qui ci sono vari itinerari, ben segnalati, con difficoltà diverse. Io amo quello nella valle della Zingara, perché scendi ammirando il mare. Siamo a livelli medio alti, senza allenamento lo sconsiglio».

A Punta Ala, invece, ci sono itinerari diversi: «Tutto sul mare, in pineta, sulla scogliera. Sono percorsi affascinanti. Li consiglio anche in estate, quando ci si può fermare, fare un tuffo e ripartire».

Il Monte Amiata

Qui si apre un capitolo diverso.

Perché l’Amiata in e-bike è una meraviglia da esplorare per lo più in estate, quando l’altitudine consente di fare sport anche quando il caldo opprime.

Da Castel del Piano a Castell’Azzara, fino al versante senese, che scende fino alla Val d’Orcia, sono decine e decine i percorsi da esplorare, in mezzo a castagneti e faggeti, alla ricerca delle sorgenti, fra borghi antichi e panorami mozzafiato. Anche qui la scelta è vastissima, per pedalatori esperti, ma anche per chi vuole fare una semplice scampagnata.

E poi, in vetta, c’è il parco attrezzato, per chi ama le discipline gravity. Si sale con gli impianti che vengono usati per lo sci in inverno, si scende sui percorsi attrezzati a mozzafiato. Un’esperienza da provare.

Un passaggio in vetta (foto Amiata Free Ride)
Un passaggio in vetta (foto Amiata Free Ride)

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