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“Voto di scambio”, spin doctor condannato in appello

Luigi Costagli, spin doctor di Massimo Di Giacinto, era stato condannato per calunnia e assolto per diffamazione. In appello ribaltata la seconda sentenza
Condannato in appello per diffamazione dopo una lettera sul voto di scambio a Follonica
Condannato in appello per diffamazione dopo una lettera sul voto di scambio a Follonica

FOLLONICA. Per questa vicenda, che risale alla campagna elettorale del 2019, Luigi Costagli, che era lo “spin doctor” del candidato Massimo Di Giacinto, avversario di Andrea Benini, era stato condannato per calunnia. Ma poi assolto per diffamazione, in quanto il pm aveva ritenuto che si fosse trattato dello stesso reato, quindi per il principio del “no bis in idem” (il divieto di nuovo giudizio per l’imputato assolto o condannato in via definitiva per lo stesso fatto, anche se considerato diversamente per titolo, grado o circostanze, ndr) lo aveva prosciolto.

Un proscioglimento avverso al quale il pm e le parti civili, Andrea Benini, Cinzia Zanaboni, Andrea Ancillotti e Alessandro Gandi, assistiti dagli avvocati Laura Pacenti, Giovanni Gori e Francesca Spini, avevano fatto ricorso in appello.

E in appello la sentenza è stata ribaltata. I giudici hanno ritenuto trattarsi di reato diverso e, per questo, hanno condannato Costagli a 900 euro di multa, i danni da quantificarsi in sede civile e il pagamento delle spese processuali.

Quella lettera portata dai carabinieri

La vicenda, come detto, risale alla campagna elettorale del 2019. 

Costagli aveva raccontato di aver aver trovato nella cassetta della posta di casa sua una busta contenente una email che era stata inviata a tutti sostenitori di Andrea Benini, con allegati i file dei tavoli tematici organizzati per la campagna elettorale e un foglio dove c’era scritto: «Ecco la mail e allegato di martedì 1 gennaio 2019 del comitato elettorale di Andrea Benini. Tra i membri» tre nomi, di persone che hanno fatto parte dei gruppi di lavoro tematici per il sostegno dell’ex sindaco alle elezioni del 2019 con accanto la dicitura «beneficiario della variante 8» e «beneficiario della variante 9». A chiudere: «Voto di scambio». 

Ed era andato dai carabinieri, per sporgere denuncia. Poi, aveva presentato un esposto alla Procura, avvertendo, subito dopo, i componenti dei tavoli tematici che erano citati in quella lettera anonima. 

Ma il sindaco di Follonica Andrea Benini, Cinzia Zanaboni, Andrea Ancillotti e Alessandro Gandi, lo avevano querelato: nelle email, infatti, c’erano i loro nomi. Si erano poi costituiti parte civile in entrambi i processi.

Per il reato di calunnia, Costagli era stato condannato a due anni e tre mesi ed era stato riconosciuto loro un maxi risarcimento, per 60.000 euro, oltre a quasi 15.000 euro di spese per la costituzione di parte civile. 

Era stato invece assolto nel processo di primo grado per diffamazione, sentenza ora ribaltata in appello.

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