CAMPAGNATICO. Sotto il sole cocente di mercoledì 25 giugno, sulla stessa piazzola lungo la Grosseto-Siena, poco prima dell’uscita di Campagnatico, c’era il solito autovelox. Quello che viola tre norme del decreto Salvini, quello le cui multe elevate non sono valide. A patto però, che gli automobilisti che si vedono arrivare la sanzione a casa, si presentino in tribunale, davanti al giudice di Pace, per fare ricorso.
E, se lo vincono, le spese le paga la Prefettura.
Considerando quindi, il numero di sanzioni che potrebbero essere annullate, immaginarsi un danno erariale non pare così difficile. Con buona pace di comandanti delle polizie municipali e provinciali che continuano a piazzare i rilevatori di velocità in barba alle regole del codice della strada.
Sequestri disposti dalle Procure in mezz’Italia
Alle proteste degli automobilisti, alcuni dei quali hanno passato in rassegna tutta la normativa vigente in Italia sull’odiato autovelox, alcune Procure hanno cominciato a sequestrare gli impianti non omologati.
È successo a Pietrasanta, su disposizione del gip di Lucca, che ha fatto riferimento, come altri colleghi dalla Toscana fino al Veneto, alla sentenza della Cassazione del 14 maggio 2025, la numero 12924.
Autovelox che erano autorizzati ma che non erano omologati. Come lo sono appunto quello di Campagnatico, che mercoledì 25 giugno era stato sistemato sulla solita piazzola e quello di Rispescia.
Diversi Comuni hanno scelto di aspettare a ripresentarsi lungo la strada con i rilevatori di velocità, proprio per non incorrere in valanghe di ricorsi alle sanzioni elevate. Lo ha fatto anche quello di Monticiano, sempre sulla Grosseto – Siena, che al momento ha spento il tutor all’ingresso dell’area di cantiere della quattro corsie.
La bozza di decreto ritirata
Ci sono state due ordinanze della Cassazione, quelle pubblicate a fine maggio, a complicare il quadro e, soprattutto, a confermare che nessuna multa fatta in Italia sarebbe valida. Entrambe, confermano la stessa cosa: non basta l’approvazione di un macchinario, serve anche l’omologazione.
E quest’ultima è impossibile in Italia, perché il decreto sull’omologazione degli autovelox non è mai stato adottato. Ecco perché tutte le multe possono essere annullate, anche se la procedura è tutt’altro che semplice. Lo spieghiamo in fondo a questo articolo.
Nei mesi scorsi il ministero aveva mandato a Bruxelles una bozza di decreto a sanatoria, che avrebbe considerato “omologati” tutti gli autovelox costruiti dopo il 13 aprile 2017, ma è stata poi ritirata. Il decreto sarà ripresentato ma, al momento, non c’è.
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