Via libera alle imbarcazioni del Cervia, riaperto il canale | MaremmaOggi Skip to content

Via libera alle imbarcazioni del Cervia, riaperto il canale

Finalmente i soci del circolo Protemare potranno uscire con la propria imbarcazione; tolto il tappo di sabbia dalla foce
Il canale Cervia
Il canale Cervia

FOLLONICA. Dopo mesi di impraticabilità della foce del canale Cervia, ostruita come ogni anno dalla sabbia che impediva l’uscita delle imbarcazioni facenti parte del circolo nautico Protemare, un lavoro di poco più di due ore ha permesso al canale di tornare navigabile spostando circa 40 metri cubi di materiale.

Un appuntamento fisso degli anni

Questa dinamica, che si ripete puntuale ogni anno, è dovuta alle mareggiate che colpiscono la costa durante l’inverno; questa volta fortunatamente non c’è stato accumulo di posidonia, che avrebbe ulteriormente complicato le operazioni di pulizia della foce rallentandone ulteriormente la fruibilità da parte dei soci del circolo.

«Come ogni anno la parte più lunga rimane quella burocratica» – spiega il presidente Gianni Baiocco. L’iter è iniziato alla fine di dicembre dello scorso anno con l’invio al Genio Civile della Regione Toscana della richiesta di autorizzazione, corredata di progetto elaborato da un professionista del settore; a questo poi è stato necessario aggiungere, integrazioni, correzioni, esami di laboratorio che tutte insieme ci hanno portato alla fine dello scorso mese di maggio. Gli enti pubblici coinvolti nella procedura sono quattro e sono stati informati e consultati come prevede la normativa, ma certamente tutto questo allunga in modo talvolta esagerato lo svolgimento della pratica». Va detto che, ciò che in modo generico viene definita burocrazia, in realtà è una giungla di leggi, regolamenti e procedure a volte nebulose, farraginose e poco attente alla varietà delle situazioni e delle tipologie di intervento.

«Vanno snellite le procedure»

«Tanto per fare un esempio, puntualizza Baiocco, far rientrare nella stessa casistica la rimozione di un quantitativo di sabbia che grosso modo riempirebbe una stanza di quattro metri per quattro, con quello di una palazzina quadrifamiliare di sei piani, ci sembra eccessivo sia per la complessità che per i costi visto che nel nostro caso stiamo parlando di approdi per la piccola nautica, non di porti turistici e yacht. Crediamo sia giunto il momento di rivedere e snellire le procedure, ascoltando anche i rappresentanti delle piccole associazioni nautiche ed i responsabili dei comuni rivieraschi che ospitano simili realtà. Andrebbero individuate norme condivise, che salvaguardino l’ambiente e nello stesso tempo siano gestibili dal punto di vista normativo e dei costi da parte delle associazioni di diportisti, che spesso mandano avanti i circoli con l’attività prestata volontariamente e gratuitamente dai soci.

La piccola nautica pur non incidendo su grandezze economiche di rilievo è comunque un valore aggiunto di attrattiva per il turismo del territorio e contribuisce a diffondere la cultura, il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente marino.

In tutto ciò non vogliamo dimenticare chi invece si è prodigato a darci una mano e per questo vogliamo ringraziare i tecnici ed i responsabili degli enti coinvolti ci hanno aiutato a chiarire e snellire i vari passaggi, altrimenti avremmo rischiato di trovarci ad effettuare il dragaggio a stagione balneare inoltrata, con tutti i problemi e i disagi connessi».

 

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

    Visualizza tutti gli articoli

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati

Ultimi articoli

Consigliati

Zone