ROCCASTRADA. La vitellina ha pochi giorni. Nata nella notte tra il 24 e il 25 gennaio, ha ancora bisogno di cure. A pensare a lei, oltre alla sua mamma, c’è Alessio Piras. Il ventitreenne maremmano alleva chianine selezionate insieme al babbo Lorenzo nell’azienda tra Roccastrada e Montemassi e si prende cura di loro fin dalla nascita.
Discendente da una famiglia che ha fatto dell’agricoltura e dell’allevamento una vera arte, Alessio aveva soccorso la bestiolina subito dopo la nascita, in una notte freddissima, riscaldandola con una stufetta elettrica.
Il calore non basta (mai)
La stufetta però non basta. «Non riusciamo a scaldarla», dice Alessio. Così si è improvvisato sarto e, da un tappeto, ha ricavato un piccolo cappottino per la vitellina. «Ho fatto i fori per le zampe e gliel’ho infilato. Il tessuto è abbastanza spesso, dovrebbe bastare e sembra che lei ci stia bene», racconta.
Nell’azienda Alessio ha circa 15 vitellini nati da poco, ognuno ha il suo spazio condiviso con la mamma.
La vitellina, a differenza degli altri, è ancora un po’ stordita. «Un po’ addormentata – specifica Alessio – e goffa. Di solito già dopo le prime ore di vita, i vitelli si muovono bene e raggiungono da soli la mammella. Ma per la piccola anche la poppata non è facile, da sola non ce la fa. Forse ha un problema alla lingua, la aiutiamo almeno due volte al giorno per abituarla. Speriamo che presto riesca a fare da sola e che si tratti solo un problema temporaneo». conclude il giovane allevatore.
Con dedizione, Alessio sta portando avanti la cura dell’animale. Ad aiutarlo c’è il babbo. Ma anche molto altro, qualcosa che gli ha trasmesso il Dna di famiglia: una passione grandissima.

Nato a Grosseto, pare abbia scelto quasi da subito di fare l’astronauta, poi qualcosa deve essere cambiato. Pallino fisso, invece, è sempre rimasto quello della scrittura. In redazione mi hanno offerto una sedia che a volte assomiglia all’Apollo 11. Qui scrivo, e scopro.
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