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Sono di Grosseto i violini di Sanremo

Moglie e marito nella vita di tutti i giorni, sono due dei violinisti che fanno parte dell’Orchestra che suonerà dal vivo tutte le musiche del Festival di Sanremo 2023
Massimo Merone Valentina Garofoli nel teatro Ariston per Sanremo 2023
Massimo Merone e Valentina Garofoli

GROSSETO. Non è un debutto, ma un ritorno. Massimo Merone e Valentina Garofoli stanno provando oramai da settimane. E in occasione del Festival di Sanremo 2023

saranno anche loro nel teatro Ariston. Proprio al fianco del palco, nell’orchestra. Marito e moglie nella vita di tutti i giorni, saranno anche vicini di leggio.

A farli incontrare, è stata proprio la musica. «Ci siamo conosciuti durante il corso di studi di violino – dice Valentina – per poi perderci di vista a causa di vari corsi di perfezionamento fuori città. È stata poi nuovamente la musica a farci rincontrare».

I due musicisti non sono nuovi a prestare la loro poliedriche abilità per grandi eventi o opere. «Suoniamo con varie orchestre sinfoniche per lo più in ambito classico – dice Valentina – Capitano spesso anche appuntamenti di genere diverso, come concerti dedicati a musica per videogames: Final Fantasy, Assasin’s Creed, Legend of Zelda, oppure spettacoli teatrali come recentemente quello con Drusilla Foer».

Sanremo è sempre Sanremo

Nonostante i loro numerosi impegni e interessi in campo musicale, Sanremo rappresenta sempre un’emozione unica anche se non è la prima volta che fanno parte dell’orchestra.

«Collaboro da sei anni come direttore dell’orchestra di Sanremo – dice Massimo – Qui c’è infatti una stagione sinfonica di grande interesse che mi vede invitato a dirigere periodicamente. Per me è il quinto festival di Sanremo come violinista, fui invitato la prima volta per il festival condotto da Baglioni»

«Il Festival è un evento internazionale di altissimo livello – racconta con orgoglio ma allo stesso tempo con semplicità Massimo – L’organizzazione della Rai è impeccabile e dettagliatissima. Sono tantissime le persone che ci lavorano, grandi professionisti».

 

 
 
 
 
 
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Quello che arriva al pubblico le sere dello spettacolo è la conclusione degna di una lunga serie di prove e studi. «Nel caso dell’orchestra i lavori iniziano circa un mese e mezzo prima dell’evento – dice Massimo – Ma la macchina si mette in moto molto tempo prima, per preparare scenografia, luci, costumi e molto altro. Avendo il privilegio di essere tra le persone sul palco dell’Ariston, è inevitabile affezionarsi al festival e restarne affascinati».

Il lavoro dell’orchestra è molto impegnativo, sono molte le ore di prova. Ogni giornata di lavoro inizia la mattina e spesso, con le dovute pause, si conclude la sera. «È previsto infatti che l’orchestra sia il cuore pulsante dell’evento – dice Valentina – Tutti i brani che da casa sono riprodotti durante la diretta sono stati preparati con scrupolo, scritti per l’occasione ed eseguiti dal vivo. Non mi riferisco solamente alle canzoni – precisa – ma alle cover con gli ospiti, alla sigla, a tutti gli “stacchetti” previsti per la discesa della scala, o ai brani scritti per gli ospiti».

Una passione nata nell’infanzia

Sia Massimo che Valentina hanno iniziato a suonare da giovanissimi. In entrambe le loro famiglie la musica era pane quotidiano. I genitori di lui univano la passione alla partecipazione con cori amatoriali. I genitori di lei, amanti della classica, organizzavano anche piccoli concerti in casa. Trasmisero anche alla sorella maggiore l’amore per la danza magica delle note sul pentagramma: iniziò infatti a studiare pianoforte. Lo stesso strumenti col quale ha approcciato inizialmente Massimo.

Massimo Merone davanti al teatro Ariston
Massimo Merone davanti al teatro Ariston

«A 9 anni – racconta Merone – la scelta del pianoforte fu un po’ casuale. Poi il mio insegnante vide la possibilità di intraprendere lo studio di uno strumento più complesso e che avrebbe dato la possibilità di suonare maggiormente in orchestra, si pensò al violino. Da quel giorno mi ha accompagnato quotidianamente fino ad oggi. Ho iniziato dalla scuola di musica in città per poi passare al conservatorio Cherubini. Poi la scuola di musica di Fiesole, l’accademia Chigiana, la scuola del Trio di Trieste. Istituzioni che mi hanno arricchito molto e mi hanno permesso di ricevere consigli preziosi da grandi musicisti».

«Successivamente ho intrapreso gli studi per diventare direttore d’orchestra – prosegue – Il percorso è stato lungo e complicato, ma i risultati professionali sono veramente appaganti».

Valentina Garofoli nel teatro Ariston
Valentina Garofoli nel teatro Ariston

Per Valentina la scelta fu diretta. «Quando avevo circa 10 anni è stato un amore a prima vista quello con il violino – racconta Garofoli – gli studi durano circa 10 anni e li ho conclusi al conservatorio di Siena. Dopo un corso di studi triennale alla scuola Guido D’Arezzo, sono poi divenuta direttrice di coro».

«Da questi studi è scaturita la passione per la tecnica vocale – ricorda – quindi ho approfondito gli studi di canto barocco come soprano. Questi studi mi hanno dato modo di vincere l’audizione per accedere al coro professionale Guido Chigi Saracini dell’accademia Chigiana di Siena. Con cui collaboro attualmente».

Amanti della musica, ma anche della cucina

Come tutti i professionisti Massimo e Valentina sono dei veri amanti della buona musica, di diversi generi. «Se parliamo di classica – dice Massimo – Bach, Mozart, Beethoven, Puccini sono certamente alcuni dei grandissimi che prediligo. Nella musica “leggera” ho potuto conoscere grandi artisti, con cui ho lavorato, che sono tra i miei preferiti, tra questi Tosca, Baglioni, Morandi, Cocciante e anche giovani cantanti come Madame, Ultimo, Elodie».

«Oltre ai musicisti classici – dice Valentina – Bach e Monteverdi in particolare, apprezzo artisti come Giorgia, Elisa, Madame, Biagio Antonacci e Renato Zero. Proprio con lui ho avuto il piacere di lavorare in un tour di 30 concerti in Italia».

Accanto alla loro più grande passione però, i due nel tempo hanno saputo dedicarsi anche a un’altra comune ricerca. Sia Massimo che Valentina, infatti, sembrano mettere in pratica con discreti risultati anche le abilità nel mondo culinario. «Ci piace anche organizzare cene con amici – concludono – perché si sa spesso i musicisti se la cavano anche in cucina».

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