«Siamo anarchici, c'è una bomba» - LE FOTO | MaremmaOggi Skip to content

«Siamo anarchici, c’è una bomba» – LE FOTO

La telefonata è arrivata al centralino dei carabinieri e della questura: immediato l’allarme, aperto un fascicolo. Il palazzo di giustizia setacciato per ore

GROSSETO. «Siamo anarchici, abbiamo messo una bomba in tribunale». La telefonata al centralino del comando dei carabinieri e della questura di Grosseto è arrivata intorno alle 9.30 di mercoledì 13 luglio, quando il palazzo di giustizia di Grosseto era già pieno di persone. Giudici, cancellieri, sostituti procuratori, avvocati, un detenuto, personale della polizia penitenziaria, forze dell’ordine, personale della vigilanza privata. In programma c’erano diverse udienze e c’erano anche le aste immobiliari. Che, ovviamente, sono state rimandate. 

La telefonata al centralino

La telefonata non è arrivata al Numero unico per l’emergenza, ma è arrivata al centralino del comando dei carabinieri e della questura. I due operatori, hanno risposto a un numero anonimo: in entrambi i casi, l’uomo che ha chiamato, ha detto soltanto quella frase: «Siamo anarchici, abbiamo messo una bomba in tribunale». Poi ha riattaccato. 

Non avendo chiamato il 112 la telefonata non è stata registrata. Potrebbe essere stata fatta da ogni parte della città e probabilmente, è partita da una cabina telefonica. Saranno i carabinieri del nucleo investigativo a svolgere le indagini. La procura ha infatti aperto un fascicolo, per ora contro ignoti, e i militari, come primo atto d’indagine, hanno già chiesto i tabulati delle telefonate arrivate al loro centralino e a quello della questura. 

L’allarme è arrivato immediatamente alla presidente del tribunale Laura Di Girolamo, che ha dato l’ordine di evacuazione. In pochi minuti il tribunale si è svuotato e giudici, pm, avvocati, personale delle cancellerie, sono usciti e si sono messi a seguire le operazioni restando in piazza Albegna. 

La strada di fronte all’ingresso del palazzo di giustizia è stata transennata e a controllare che nessuno si avvicinasse sono arrivati gli agenti della polizia municipale

Tutte le stanze passate al setaccio 

Poco per volta, sono arrivati davanti al tribunale i militari dell‘Aeronautica con le unità cinofile. Il primo a entrare nell’edificio è stato Zidane, un malinois addestrato per fiutare gli esplosivi. Poi sono arrivati anche i cani dei carabinieri e quelli dell’Esercito, che hanno mandato sul posto anche personale del Genio. Tutto personale specializzato in questo tipo di attività che uno dopo l’altro è entrato nell’edificio per verificare che quell’allarme fosse infondato

Nel palazzo di Giustizia non è stato trovato alcun ordigno. Intorno alle 13, una volta bonificato tutto il tribunale, l’attività è ripresa

Erano almeno 15 anni che il palazzo di giustizia non veniva evacuato per un allarme bomba. Una situazione, quella di stamani, che il personale del palazzo di giustizia si era trovato ad affrontare diverse volte e, fino appunto a una quindicina di anni fa, spesso in concomitanza con le aste immobiliari, proprio come mercoledì 13 luglio. 

A telefonare al centralino del comando dei carabinieri e a quello della questura potrebbe essere stato chiunque. Intanto, in Procura è stato aperto un fascicolo: i primi reati ipotizzati sono quelli di interruzione di pubblico servizio e procurato allarme m la lista potrebbe anche aumentare. 

 

 

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