CASTEL DEL PIANO. Quando ha varcato la porta del tribunale di Grosseto, sabato 24 agosto, intorno all’ora di pranzo scortato da quattro carabinieri, ha cominciato a urlare. «Sekhou sta male, Sekhou sta male». Parlava di sé in terza persona, mentre saliva le scale del palazzo di giustizia.
Di lì a poco si sarebbe celebrato il processo per direttissima nel quale il 19enne originario della Costa d’Avorio, è imputato per resistenza a pubblico ufficiale.
Venerdì 23 agosto è stato trovato, in tarda serata, sdraiato per terra a Castel del Piano, in via dei Mille. Un atto pericoloso, che il giovane ripete ormai da più di sei mesi. Da quando era stato accolto al centro che si trova al bivio di Montorgiali, dove si sdraiava per strada per fermare le auto e chiedere qualche spicciolo.
Si sdraia in aula e si mette a dormire
Il 19enne, venerdì ha fatto esattamente quello che già lo scorso aprile gli era costato l’arresto. Di nuovo a Castel del Piano. Si è sdraiato per terra e lì è rimasto, finché alcuni passanti hanno chiesto l’intervento dei carabinieri.
La pattuglia è arrivata ma i militari non sono riusciti a convincerlo. Il ragazzo ha cominciato a urlare «Seggiano, Seggiano», ad indicare il luogo dove vive in un centro di accoglienza. Voleva tornare là. Era sudato, aveva lo sguardo fisso nel vuoto.
Quando però i militari si sono avvicinati per farlo alzare, lui si è divincolato e ne ha colpito uno che è andato al pronto soccorso a farsi refertare.
Una volta arrivato in aula, il diciannovenne ha continuato a invocare il nome di Seggiano. Di fronte alla giudice Agnieska Karpynska, alla vice procuratrice Pamela Di Guglielmo e all’avvocata Elisabetta Calabria, il ragazzo si è sdraiato sulla panca e si è messo a dormire.
Su richiesta della vice procuratrice onoraria Di Guglielmo, l’arresto del ragazzo è stato convalidato ed è stato disposto l’obbligo di firma alla caserma dei carabinieri. Il giovane è stato quindi riaccompagnato al centro di accoglienza a Seggiano.
