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Realizzano un muro con i reperti archeologici: 6 indagati

Il giudice ha convalidato il sequestro della recinzione realizzata con il materiale dell’area della villa romana. I tre operai lavoravano in nero, uno aveva anche il reddito di cittadinanza
Il muro messo sotto sequestro

ORBETELLO. Meno di una settimana fa, durante un servizio di controllo, le fiamme gialle della compagnia di Orbetello, si erano trovati di fronte a una scena inimmaginabile: tre operai che stavano tirando su un muro di cinta alla Villa Settefinestre, utilizzando il pietrame dell’area archeologica

Per questo, il muro era stato messo sotto sequestro e la segnalazione era subito stata inviata alla Procura. 

Trovati tre operai in nero

I reperti che erano stati utilizzati per realizzare il muro di cinta, circa 15.000 pezzi, erano tutti di interesse artistico e archeologico, così come l’intera area sulla quale insiste la villa romana, che risale al I secolo avanti Cristo. 

Una pattuglia della guardia di finanza

I finanzieri, che avevano chiesto l’intervento di un tecnico della Soprintendenza che aveva confermato il valore archeologico del pietrame utilizzato, avevano messo sotto sequestro l’area. Il giudice per le indagini preliminari Sergio Compagnucci ha convalidato l’atto, disponendo il sequestro preventivo dell’area, su richiesta del sostituto procuratore Federico Falco

I nomi di sei persone sono stati iscritti nel registro degli indagati: si tratta dell’amministratrice della società proprietaria di Villa Settefinestre, del marito, accusato di essere il committente del muro di cinta, del custode e dei tre operai trovati a lavorare alla realizzazione del muro lo scorso 20 aprile. 

Nessuno dei tre aveva un contratto di lavoro e uno di loro percepiva anche il reddito di cittadinanza

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