PITIGLIANO. Il 7 giugno del 1944, poco dopo le 18, in un mercoledì di tarda primavera, la città del tufo venne bombardata dagli aerei alleati. Le bombe caddero sul paese, in mezzo alle case, all’inizio del Ghetto ebraico e nella zona lungo la strada che collega Pitigliano con Sorano. Fu una strage: 79 morti e numerosi feriti. E ancora oggi, molti punti sull’esatto concatenarsi degli eventi restano da chiarire.
Domani, 7 giugno 2023, Pitigliano si ferma per ricordare quei drammatici momenti e commemorare le vittime. La celebrazione è organizzata dal Comune, in collaborazione con l’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea, l’Anpi (sezione di Pitigliano e Sorano) i due istituti scolastici del territorio (l’Isis “Zuccarelli” e l’Istituto comprensivo “Umberto I”).
Sarà dunque una giornata all’insegna della memoria storica, ma anche della riflessione, in particolare con il coinvolgimento dei ragazzi della scuola media.
Il ricordo di un superstite nel libro “Colloquio con un sinistrato”
E proprio a un gruppo di studenti che frequentano le terze classi della scuola media di Pitigliano è affidata la lettura di alcune pagine del libro “Colloquio con un sinistrato” di Alberto Lauretti, scampato alla morte, ma che nel bombardamento perse la figlioletta, la moglie e la sorella.
Lauretti, volle trasmettere il suo dolore, il suo ricordo e le sue riflessioni a chi sarebbe venuto dopo di lui, trascrivendole tre mesi dopo in questo libro, pubblicato nel settembre 1944. «Questa umanità penosa è stanca di egemonie, di cui può sopportare il giogo, ma di cui il buonsenso popolare e la storia fa giustizia più tagliente di qualsiasi spada. Occorre comprensione in reciproca libertà, unico legame tra i popoli», scriveva Lauretti. Parole valide ancora oggi.
Il programma della giornata
La cerimonia si tiene nell’area detta delle “Macerie”, in via Zuccarelli, a partire dalle 10. Preceduta alle 9 dalla santa messa nella cattedrale.
In programma, prime delle letture del libro di Lauretti, un intervento del vicepresidente dell’Isgrec, Stefano Campagna, ricercatore dell’Università di Parma, esperto dei contesti storici che hanno portato ai bombardamenti del ’43 e del ’44 in Maremma.
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