Niccioleta, borgo minerario che vuol tornare a splendere | MaremmaOggi Skip to content

Niccioleta, borgo minerario che vuol tornare a splendere

Il borgo minerario è stato a lungo proprietà della Montecatini. Ora scopre una vocazione turistica, inserito in un contesto naturale unico
Il villaggio minerario di Niccioletta in una foto storica di Lando Civilini
Il villaggio minerario di Niccioletta in una foto storica di Lando Civilini

NICCIOLETA. Ci sono borghi in Maremma che raccontano la storia delle Colline Metallifere e della loro vocazione mineraria.

Niccioleta, villaggio minerario e non borgo medievale da cartolina, ha una storia che viene da lontano.

Nel medioevo qui si estraeva la calamina per lo zinco e il pigmento quindi la tradizione mineraria ha fatto rima con Niccioleta dalla fine dell’800 sino all’altro ieri. Fino alla seconda metà del 1900 infatti si è continuato a ricavare dalla terra la pirite e lo zolfo.

Il minatore della raccolta di Corrado Banchi

Nel 1961 si contavano più di 700 residenti e la località è rimasta proprietà privata della società Montecatini (poi Montedison, infine Solmine) fino al 1976 quando è diventata frazione del Comune di Massa Marittima, ma con il 1992 e la chiusura delle miniere gestite dalla Montecatini il paese cominciò a spopolarsi: chiuse la scuola, l’ambulatorio medico, lo spaccio, la farmacia.

La teleferica della miniera (foto Lando Civilini)
La teleferica della miniera (foto Lando Civilini)
La miniera di pirite (foto Lando Civilini)
La miniera di pirite (foto Lando Civilini)

Nessuno più curava il campo da tennis, quello di calcio o la pista delle bocce e anche le corse degli autobus furono dimezzate fino a rendere sempre meno facile la vita nel paese.

La memoria di Niccioleta è testimoniata anche dalla lapide commemorativa che riporta alle stragi nazifasciste della seconda guerra mondiale. Era l’alba del 14 giugno 1944 quando 83 minatori furono fucilati dai nazifascisti dopo il rastrellamento avvenuto il giorno prima nel villaggio minerario. Quella strage rappresenta ancora oggi una ferita profonda per la comunità locale, segnata dalla perdita di 83 giovani uomini, che lasciarono 118 orfani e 58 vedove.

Sulla lapide, i vivi leggono i nomi di chi è morto per loro, per la democrazia.

La lapide con i nomi dei minatori uccisi.

Un’assemblea su Niccioleta e i suoi abitanti

Appuntamento per il 25 agosto alle ore 17 al dopolavoro con l’assemblea pubblica in cui verranno resi noti i risultati dell’indagine organizzata nella primavera scorsa dal consiglio di frazione in collaborazione con il comitato Lido Santini.

«A maggio iniziammo con la distribuzione – racconta Diego Accardo, uno dei responsabili del comitato – non solo per capire l’umore generale, ma anche per creare un momento di riflessione mirato alla consapevolezza dei suoi abitanti».

«Il comitato Lido Santini è nato per la tutela e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e archeologico minerario delle Colline Metallifere, quindi abbiamo affiancato volentieri il consiglio di frazione, sperando di aver dato il nostro contributo. Ora i dati raccolti sono pronti per essere presentati in occasione dell’assemblea del 25 prossimo e serviranno per un confronto sulle potenzialità del villaggio di Niccioleta, per valorizzarle e indirizzarle verso una loro rivitalizzazione che possa offrire possibili prospettive di sviluppo futuro».

Niccioleta: il regno della natura

Nonostante negli anni il paese abbia ha vissuto un progressivo spopolamento, chi ha le origini a Niccioleta difficilmente è riuscito a spezzare del tutto il legame con questo borgo minerario, dove le vite si sono intrecciate a doppio filo intorno a quel lavoro fatto al centro della terra.

Alcuni dei suoi abitanti sono caparbiamente rimasti, altri ci tornano appena possono. Oggi i nuclei familiari residenti sono 116 di cui la metà è composto da una sola persona.

Coraggiosi, gli abitanti di Niccioleta, oggi domandano per il paese i servizi che mancano (come un ufficio postale) ma non vogliono rinunciare a un luogo avvolto nella natura, circondato da un verde rigoglioso e lussureggiante, almeno fin quando ci sarà qualcuno con i ricordi freschi di bambino.

Premesso questo, una tra le cose che più viene apprezzata di questo piccolo insediamento circondato dal bosco è la qualità ambientale e la posizione territoriale strategica in quanto vicina al mare, a sei chilometri da Massa Marittima e con un ricco patrimonio culturale.

Al contrario tra le criticità i niccioletani hanno lamentato la carenza di servizi (vorrebbero una farmacia, uno sportello bancomat ed un centro per i più giovani), lo spopolamento e la trascuratezza del patrimonio storico.

Comunque guardano avanti e sperano di vedere in un prossimo futuro le loro potenzialità valorizzate in modo che sia possibile investire su un turismo di nicchia, che sappia apprezzare la natura da vivere attraverso lo sport magari con la bicicletta o una passeggiata, la tranquillità e la buona cucina.

In ultimo, ma non certo come importanza, l’idea di far rivivere le vecchie aree bonificate per accogliere impianti di fotovoltaico. Perché la miniera è ancora lì nella terra e in fondo ai cuori dei niccioletani e oggi potrebbe ancora dare molto ai suoi abitanti.

Niccioleta nella rete dei paesaggi della memoria

Niccioleta ora entra a far parte della Rete dei Paesaggi della Memoria grazie ad un progetto di valorizzazione portato avanti dal Comune di Massa Marittima in collaborazione con il Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane, partendo dal fondamentale lavoro di ricerca del professor Riccardo Zipoli e con il coinvolgimento attivo della popolazione locale.

La Rete dei Paesaggi della Memoria promuove la tutela e la valorizzazione dei luoghi della memoria, che si impegnano a diffondere presso l’opinione pubblica la conoscenza storica e la coscienza civile di cui sono portatori, attraverso progetti di accoglienza dei visitatori e progetti didattici rivolti alle scuole.

Il Comune di Massa Marittima, con delibera numero 66 del 5 maggio 2023, ha approvato un progetto che prevede diverse iniziative che vanno in questa direzione: la prima si è rivelata fondamentale per la richiesta stessa di ammissione alla Rete dei “Paesaggi” ed è la realizzazione di 15 pannelli informativi che saranno installati a Niccioleta per accompagnare il visitatore alla scoperta delle principali strutture architettoniche, che ancora oggi sono un’importante testimonianza, in grado di raccontare come era strutturato il  villaggio minerario.

C’erano il dopolavoro, i cosiddetti camerotti, la dispensa, i palazzi degli operai, il rifugio antiaereo e la villa del direttore, fino ai luoghi simbolo della rappresaglia che ha dato seguito alla strage degli 83 martiri della Niccioleta. I testi dei pannelli, in italiano e in inglese, potranno essere anche ascoltati scaricando l’audioguida in doppia lingua, direttamente da izi.Travel.

L’intervento decisivo del professor Zipoli

«I Paesaggi della Memoria sono una testimonianza fondamentale per aiutare a comprendere ciò che è stato, attraverso la visita degli spazi in cui i fatti storici sono realmente avvenuti. – commenta Ivan Terrosi, assessore comunale al decentramento – Nel caso di Niccioleta il progetto che abbiamo elaborato intende valorizzare la frazione non solo in quanto sede dell’eccidio, in vista della ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della strage di Niccioleta, ma soprattutto come uno dei pochi esempi di villaggio minerario che è rimasto intatto dalla sua fondazione, avvenuta negli anni 30 del ‘900, e che continua a vivere dopo la chiusura delle miniere degli anni 90».

«Niccioleta non è un museo, perché c’è una comunità che vive e lavora e che si impegna per mantenere viva la memoria del suo passato e per garantire un futuro a questo luogo».

Sono diverse le collaborazioni coinvolte nel progetto: «Tutto è partito circa due anni fa all’interessamento del professor Riccardo Zipoli alla storia di Niccioleta. – spiega Roberta Pieraccioli, direttrice della biblioteca comunale – Zipoli ha visionato oltre 6mila fotografie, molte delle quali inedite, provenienti in gran parte da archivi privati, per dare vita ad un volume edito dalla biblioteca comunale, che testimonia quasi un secolo di storia della frazione, cogliendo tutte le trasformazioni che l’hanno caratterizzata. Il ricavato dalla vendita del volume, in accordo con l’autore, è confluito nelle risorse che sono state impegnate per finanziare il primo modulo del progetto di valorizzazione di Niccioleta, con la realizzazione dei pannelli informativi».

Una delle foto del libro di Zipoli
Una delle foto del libro di Zipoli

«Sempre per questo modulo altre risorse, pari a 4800 euro, sono state fornite dal Comune con la partecipazione al bando regionale sulla legge 38 del 2002, ulteriori 2000 euro provengono dalla Multisevizi e poi c’è stata una raccolta fondi popolare, lanciata da due cittadini, Massimo Sozzi e Romina Zago, che ha consentito di raccogliere ulteriori 1100 euro con le donazioni da parte di famiglie di Niccioleta e non solo».

«Il progetto prevede altri moduli che saranno sviluppati nei prossimi mesi, a partire da una mostra fotografica curata da Riccardo Zipoli, la produzione di un audiovisivo che narra la vita del villaggio minerario e la realizzazione di un podcast in 4 puntate sui racconti di Niccioleta. Per tutto il progetto il Parco Nazionale delle Colline Metallifere ha erogato un ulteriore contributo di 15mila euro».

 

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