ORBETELLO. «Era un ragazzo d’oro, educato, bravo, intelligente». Un ragazzo dotato di una «straordinaria sensibilità». Lo ricordano così, gli amici del liceo scientifico Galileo Galilei di Terni: e l’ultimo dono di René, morto a soli 21 anni dopo un tuffo alla Feniglia, ha dimostrato tutto il suo essere un ragazzo speciale. Alle Scotte di Siena, lunedì 7 agosto, è stata avviata la procedura per l’espianto degli organi del ragazzo.
La tragedia durante le vacanze
René Mantovani era originario di Terni. Fin da quando era piccino, trascorreva le sue vacanze alla Feniglia, nella casa dei nonni.
Era con un gruppo di amici, quando sabato 5 agosto è successa la tragedia: René stava giocando quando a un certo punto si sarebbe tuffato da una piattaforma in un punto in cui però non c’era sufficiente fondale.
Ha sbattuto la testa con violenza, rompendosi l’osso del collo. Dall’acqua, è uscito da solo accasciandosi però davanti ai suoi amici che hanno dato l’allarme. I bagnini lo hanno messo sulla spiaggia e hanno cominciato a rianimarlo, aspettando l’arrivo del personale del 118. I soccorritori lo hanno caricato su Pegaso dopo averlo rianimato a lungo. Hanno continuato a farlo anche sull’elicottero durante la corsa disperata verso Le Scotte di Siena dov’è morto, nel reparto di Rianimazione, domenica 6 agosto.
Il funerale in forma privata
Lunedì 7 agosto, la notizia della morte di René, ha lasciato senza fiato tutti coloro che, saputo dell’incidente, avevano sperato fino all’ultimo di poterlo riabbracciare. Il presidente dell’Ordine nazionale degli psicologi David Lazzari, Ternano come il ventunenne, si è stretto alla mamma del giovane. Chiara Mantovani è infatti una stimatissima psicologa umbra.
Martedì 8 agosto a Siena, sarà celebrato il funerale in forma privata, poi la salma del ragazzo sarà cremata.
