PORTO SANTO STEFANO. Correva in via del Campone verso il centro del paese. Il muflone poi ha imboccato una delle vie laterali e ha fatto perdere le sue tracce.
A Porto Santo Stefano sembra essere la prima volta che si vede un esemplare correre tra le case. L’animale nella mattina di oggi, 16 settembre, ha rischiato di essere vittima di incidenti, ma anche di provocarne.
«Forse è stato spinto dal poco cibo che trova nel bosco – dice un abitante – c’è anche la possibilità che qualcuno ne sfami qualche esemplare in paese visto che si è addentrato tra le case».
Certo questo rappresenterebbe un comportamento da non portare avanti, sfamare animali selvatici oltre che essere vietato, rappresenta anche un pericolo per la selvaggina. E in questo caso anche per gli abitanti di Porto Santo Stefano.
«Per anni – racconta un cacciatore del posto – i mufloni sono vissuti nel comprensorio dell’aereonautica militare. Adesso che non c’è più quell’area controllata, gli animali si sono estesi su tutto il territorio circostante del Monte Argentario. Quando cacciamo vicino al vecchio comprensorio i cani vanno dietro ai mufloni piuttosto che ai cinghiali».
Anche con la popolazione dei cinghiali, appunto, la situazione sarebbe la medesima «Iniziano ad essere davvero troppi. Più volte si sono visti in paese – conclude il cacciatore – Qui vicino hanno assaltato 4.000 metri di vigneto, non lasciandone neanche un grappolo. La caccia è una attività utile quanto la salvaguardia degli animali, lasciare che gli esemplari si moltiplichino così senza controllo, è rischioso per tutti».
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