Morì dopo la lite con il vicino: «È stato un omicidio» | MaremmaOggi Skip to content

Morì dopo la lite con il vicino: «È stato un omicidio»

La pm ha chiesto il rinvio a giudizio del 54enne: colpì più volte con una zappa un anziano che cadde e picchiò la testa per una servitù di passo
Via della Dogana
Via delle Dogane, dove si scatenò la lite

GROSSETO. La sostituta procuratrice Anna Pensabene ne è certa: il 23 luglio 2020, in via della Dogana a Grosseto, si è consumato un omicidio. Per questo ha chiesto al giudice Sergio Compagnucci il rinvio a giudizio di Alessandro Boccagna, 54 anni originario di Marcianise, difeso dagli avvocati Lorenzo Borghi del foro di Bologna e Mario Tamberi del foro di Grosseto.

Un mese di agonia

Omicidio preterintenzionale, aggravato dai futili motivi e dal fatto che la vittima, allora 77enne, non si sarebbe potuta difendere, quello che la sostituta procuratrice contesta al militare in servizio al Savoia cavalleria, per la morte di Ivo Tamantini, dopo la lite scoppiata per una servitù di passo proprio di fronte a casa dei due uomini. Tamantini, pensionato, avrebbe avuto tutto il diritto di passare da lì: il 30 luglio del 2018, infatti, il giudice civile glielo aveva riconosciuto e l’ordinanza era stata poi confermata dal tribunale civile. Ma quella mattina, la lite tra i due uomini si trasformò in una tragedia.

Boccagna lo colpì più volte con una zappa nella zona toracica, e Tamantini cadde per terra e picchiò la testa sull’asfalto.

Soccorso in un lago di sangue, era stato portato subito a Siena con Pegaso che era atterrato nella zona degli orti di via Orcagna. Pochi giorni dopo gli uomini delle volanti erano tornati in via della Dogana e avevano sequestrato la zappa che risultava spezzata a metà e le immagini della telecamera di videosorveglianza che era stata installata proprio fuori dalla casa dell’uomo accusato di omicidio.

La pm Pensabene, che aveva coordinato le indagini dei poliziotti delle volanti, aveva disposto anche un accertamento diagnostico mentre l’uomo si trovava in coma farmacologico alle Scotte di Siena.

Il settantasettenne, sposato e con due figli, un maschio e una femmina che si sono rivolti all’avvocato Carlo Valle, morì un mese dopo, il 26 agosto. Il medico legale aveva riscontrato lesioni encefaliche gravissime: la caduta aveva provocato nell’anziano un’emorragia cerebrale che non gli ha lasciato scampo.

Tamantini era stato trasferito da Siena a Grosseto, poi al centro di riabilitazione Auxilium di Volterra dove le sue condizioni erano peggiorate e da lì era stato riportato al pronto soccorso delle Scotte, dov’era poi morto.

La sostituta procuratrice ha contestato a Boccagna anche il reato di violenza privata, perché quella mattina, colpendo il settantasettenne con la zappa, gli stava impedendo di entrare nella sua proprietà. L’uomo aveva la servitù di passo, un diritto che non andava giù al vicino di casa con il quale, più di una volta, aveva discusso.

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