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Marco Simiani, campagna elettorale fra la gente

Marco Simiani, candidato del Pd: «Voglio guardare le persone negli occhi». Ambiente, energia, scuola, sanità: ecco le sue proposte
Marco Simiani, candidato del Pd alle elezioni per la Camera dei deputati
Marco Simiani, candidato del Pd alle elezioni per la Camera dei deputati

GROSSETO. Ha scelto una campagna elettorale calato fra la gente. A parlare, soprattutto, di temi locali. E a capire i problemi delle famiglie e delle aziende. Marco Simiani, candidato del Pd alla Camera dei deputati nel collegio Toscana 2, che comprende Grosseto, Arezzo, Siena e Livorno, ci tiene al rapporto diretto con le persone a cui chiede il voto.

«Voglio guardare le persone negli occhi, per rendermi conto delle difficoltà che stanno attraversando. Vi assicuro che si vedono chiare, baste entrare in un negozio del centro o in un’impresa artigiana. Voglio entrare in sintonia con loro e non direslogan. Vanno date risposte articolate, credibili, fattibili. Credo che in questo momento le promesse lascino il tempo che trovano».

Marco Simiani al teatro degli Industri con Enrico Rossi, Simone De Rosas, Roberta Casini, Anna Ascani, Eugenio Giani, Simona Bonafè e Giacomo Termine
Marco Simiani al teatro degli Industri con Enrico Rossi, Simone De Rosas, Roberta Casini, Anna Ascani, Eugenio Giani, Simona Bonafè e Giacomo Termine

Il mondo non finisce a Braccagni

Marco Simiani parla parla di Grosseto come di una città che deve conquistare un ruolo di centro attrattivo, con le frazioni che diventino delle porte, luoghi aperti e vivi.

«Grosseto deve recuperare un ruolo polifunzionale, guardare al resto della Maremma, al mondo che va oltre la città, che non finisce a Braccagni. Penso ai rapporti con il mondo agricolo che, con il prossimo Pac (Politica agricola comune, ndr) 2023-2027 potrà intercettare fondi europei importanti, ma solo se saprà andare oltre la semplice produzione agricola o all’agriturismo. Penso alla sostenibilità ambientale, per esempio».

In effetti il tema ambientale è centrale, in questo momento.

«Gli anni chiave sono il 2030 e il 2050. Uno è dietro l’angolo, ma anche l’altro non è lontano. Si parla di ambiente ma, insieme, anche di energia. Il tema caldo di questo periodo. È chiaro che la produzione deve puntare sempre più alle rinnovabili e sempre meno ai carburanti fossili e al gas».

Per chi non lo sapesse l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu.

Successivamente, il 28 novembre 2018, la Commissione europea ha fissato gli obiettivi per  un’Europa a impatto climatico zero entro il 2050, e ha presentato la sua visione strategica a lungo termine per un’economia prospera, moderna, competitiva e climaticamente neutra.

Ma sulle bollette alle famiglie e alle aziende vanno date risposte in tempi brevi.

«La legge di bilancio sarà approvata dal nuovo governo in ottobre, fra un mese. Manca poco. E la priorità deve essere abbassare il conto energetico, che non può essere un costo aggiuntivo. Occorre vigilare sui costi di acquisto, tagliare la tassazione, ma anche favorire le comunità energetiche basate sul fotovoltaico, di cui c’è il progetto ma mancano ancora alcune circolari attuative. Al tempo stesso vanno incentivate le altre rinnovabili, dalla geotermia, che in questa zona è importante, all’eolico».

Sarà una legge di bilancio importante.

«L’Italia deve anche tornare a investire sull’istruzione, visto che impieghiamo nel settore il 3,7 del Pil contro il 4,7 della media europea. Penso che le scuole possano stare aperte tutto il giorno: dopo la parte didattica devono essere a disposizione dei ragazzi per il doposcuola, lo sport, l’intrattenimento. Sarebbe una risposta a tanto disagio. E poi penso alla sanità: la cosa principale è tornare indietro da questi accorpamenti che allontanano il servizio dal territorio. A partire dai piccoli ospedali che, in certe realtà, sono fondamentali».

Il caso Piombino e il rigassificatore

Tornando all’energia, il rigassificatore di Piombino è osteggiato dal territorio.

«Quando si fa politica, bisogna essere seri. C’è chi dice no a tutto, a prescindere. C’è chi dice sì a tutto. C’è chi non si nasconde e ha il coraggio di affrontare le cose in modo serio, come sta facendo il Pd, con Eugenio Giani in testa. Anche perché, se non le governi, certe decisioni te le impongono dall’alto e le subisci e basta. Intanto il governatore ha ottenuto che stia in porto solo per tre anni. Poi la conferenza dei servizi (partita proprio in questi giorni, ndr) esaminerà tutti gli aspetti legati alla sicurezza, sia per i cittadini che per l’ambiente».

E poi ci sono le compensazioni.

«Serve un vero e proprio decreto legge Piombino. Non solo parole, ma patti chiari. Quindi taglio alle bollette per tutti, bonifiche della falda e dei cumuli (nell’ex acciaieria, ndr), un parco eolico e un parco solare. Oltre a tutte le opere necessarie per far arrivare la 398 fino al porto. Insomma, se lo vogliono a Piombino, ci devono mettere soldi veri. Tanti».

La campagna elettorale è agli sgoccioli.

«Ho scelto Unire come parola per il mio percorso perché in un momento storico dove tutti tendono a dividere perché ciascuno si sente la verità in tasca, io promuovo l’ascolto, il dialogo e la volontà di unire e costruire invece di distruggere, umiliare, gettare fumo negli occhi. Penso ai tanti ragazzi volontari del Partito Democratico che si sono messi in gioco anche per la prima volta, volendo dare il loro contributo. A quegli occhi pieni di futuro penso ogni giorno».




COMUNICAZIONE POLITICA A PAGAMENTO – ELEZIONI 2022

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