Lamioni diserta lo Zecchini e va al Franchi: «Troppe chiacchiere» | MaremmaOggi Skip to content

Lamioni diserta lo Zecchini e va al Franchi: «Troppe chiacchiere»

Da giorni si rincorrono voci su rimborsi mancati e fornitori irritati. Il ds Vetrini: «Lamioni ha preferito andare a vedere la Fiorentina invece di stare vicino al Grifone. È un segnale preoccupante»
Gianni Lamioni e Filippo Vetrini sul palco del teatro Moderno
Gianni Lamioni insieme a Filippo Vetrini

GROSSETO. In coda alla conferenza stampa sulla gara col Ghiviborgo, il direttore generale Filippo Vetrini prende la parola. Dall’espressione del viso si intuisce che le sue parole non saranno allo zucchero. In effetti è così e il bubbone sgorga come lava.

Da mesi le voci di rimborsi mancati, fornitori irritati, si sono succedute con frequenza diventata giornaliera fino ad approdare sulla spiaggia del patron Lamioni con la forza di uno tsunami. In effetti, l’assenza dell’amministratore delegato dalla tribuna dello Zecchini non era passata inosservata alla luce dell’importanza di una sfida delicata e cruciale come quella col Ghiviborgo e l’assiduità continua con cui Lamioni segue il cammino del Grifone.

Vetrini: «Meglio Lamioni arrabbiato che depresso»

«Lamioni ha preferito andare a vedere la Fiorentina invece di stare vicino al Grifone – spiega Vetrini – e il segnale non è assolutamente positivo. Le chiacchiere, che gli sono state riferite, lo hanno colpito in maniera profonda e lo hanno depresso. Conoscendolo preferisco il Lamioni arrabbiato a quello depresso. Siamo vicini al suo primo anno di gestione della società. In questi 12 mesi il suo personale impegno fisico ed economico è stato vertiginoso arrivando a cifre decisamente superiori a quelle prospettate».

L’ultima bordata sulla società è arrivata dall’Agenzia delle entrate in relazione ai contributi non versati nel 2021, equivalenti a più di 200mila euro.

«Queste sono maldicenze senza fondamento – prosegue Vetrini – dettate da invidia e cattiveria nei confronti di una persona, che ha voluto fortemente salvare il Grosseto dal fallimento, da un imprenditore al timone di un’azienda che qualifica tutta la Maremma. Questo sodalizio si può tranquillamente affiancare a quello di Camilli riguardo la solidità finanziaria e progetti. Ritengo questi sussurri destabilizzanti. Bisogna stare in guardia pensando che se Lamioni si disinnamora del Grifone si tornerebbe al Medio Evo calcistico – conclude il direttore – e, ripeto, i segnali non sono positivi».

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