GROSSETO. La piazza gremita di biciclette, le sirene della moto della polizia municipale prima e dell’ambulanza dopo, le campane che suonano a morto. Grosseto si è fermata per ricordare i tre ciclisti rimasti uccisi nel terribile incidente di giovedì 14 luglio a Braccagni.
La piazza invasa dalle due ruote
Trecento, forse qualcuno in più. Tutti con la tuta e il caschetto addosso, con la due ruote in mano e gli occhi pieni di lacrime. Si sono ritrovati sotto al Comune, dove pochi minuti dopo sono arrivati i rappresentanti della giunta e del consiglio comunale.
I familiari delle vittime, anche loro presenti in piazza, hanno ricevuto l’abbraccio del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna che ha parlato dal sagrato del Duomo. Sarà qui, probabilmente già lunedì, che saranno celebrati i funerali di Antonio Panico, Roberto Seripa e Nilo Naldini. Accanto al primo cittadino, il consigliere comunale di maggioranza Alfiero Pieraccini, anche lui ciclista, anche lui con la tuta d’ordinanza addosso. A far suonare la sirena della moto della polizia municipale, Enrico Guazzini, l’agente che giovedì mattina era in testa alla carovana dei ciclisti, rimasto vivo per miracolo.
«Sarebbe potuto accadere a ognuno di noi – ha detto il primo cittadino – la colpa non è di un nessuno, è successo. Questa è la vita». Il sindaco, che ha parlato dal sagrato senza nemmeno l’aiuto del microfono, ha ricordato le quattro vittime di questa immane tragedia, i tre ciclisti travolti e l’anziano che era al volante, Mario Fiorilli, deceduto probabilmente a causa di un malore e Tommaso De Nunzio, che lotta tra la vita e la morte a Careggi dove questa mattina è stato sottoposto ad altri esami diagnostici. Resta gravissimo, ma le sue condizioni sono stabili.
Non è servita l’amplificazione, per far arrivare le parole del primo cittadino dritte al cuore di chi era in piazza. Pieraccini ha chiesto di rispettare un minuto di silenzio in segno di lutto. La piazza è ammutolita, si sono sentiti soltanto gli squilli di qualche cellulare. Quelle telefonate, però, non hanno ricevuto risposta: la mente e il cuore era tutta rivolta ai tre ciclisti usciti da casa giovedì mattina per fare un giro, come spesso accadeva. Poi, è successo l’inspiegabile. E ora, resta solo il dolore per quelle quattro morti.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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