Il cowboy al posto del buttero: scoppia la polemica | MaremmaOggi Skip to content

Il cowboy al posto del buttero: scoppia la polemica

Il Comune annuncia la nascita del Museo dedicato alla tradizione maremmana ma sbaglia foto: l’immagine è stata cambiata ore dopo
L’immagine utilizzata dal Comune

GROSSETO. Nella foto che da giovedì 30 marzo campeggia sul sito Internet del Comune, si vede un cavallo e un uomo di spalle. La foto è verticale, e nella home risulta tagliata. Ma la prima cosa che balza agli occhi è che quel cavallo è un paint, cavallo di razza americana, mentre il cavaliere al suo fianco, ha in testa un cappello da cowboy.

Non ci sarebbe stato nulla di strano se l’immagine fosse stata pubblicata per promuovere un rodeo, ma quella foto è invece finita a corredo del comunicato stampa che annuncia la realizzazione (finalmente) del Museo del buttero ad Alberese.

La foto pubblicata dal Comune con il cowboy

I butteri, quelli veri, e gli allevatori o anche solo i semplici appassionati di cavallo di razza maremmana, hanno sollevato un polverone, almeno su Internet. «Se il Comune non ha le foto dei butteri – scrivono – gliele diamo noi».

Decine di post su Facebook

Il tam tam è cominciato venerdì sera, quando, anziché gli articoli dei giornali locali che avevano riportato la notizia, corredata dalla foto giusta – quella delle vacche maremmane al pascolo o quella dei butteri che radunano i capi – ha cominciato a circolare il comunicato che il Comune di Grosseto ha pubblicato sulla propria homepage.

Ad accorgersene sono stati per primi gli iscritti ai vari gruppi del Cavallo maremmano tradizionale. Butteri, per la maggior parte, che da sempre combattono per la promozione della razza maremmana e della tradizione del lavoro dei “pastori” a cavallo, che cavalcavano seduti sulla scafarda e che sono vestiti con i calzoni di fustagno, i cosciali, la giacca di velluto, il cappello e il pastrano per quando piove.

Niente cappelli da cowboy, quindi, né paint horse dal mantello pezzato.

Butteri che da sempre cercano di ritagliarsi un’identità che affonda nelle radici della tradizione maremmana, combattendo ogni volta contro gli stereotipi dei cowboy americani.

Quando hanno visto quella foto, pubblicata proprio dall’Ente che realizzerà il Museo del buttero all’Alberese, si sono infuriati. Anche perché, l’idea di aprire uno spazio dove venga ripercorsa la storia delle tradizioni dei butteri, è dell’associazione Buttero di Maremma che da anni lavora al recupero di oggetti, foto e storie per promuovere un lavoro che ha fatto conoscere la Maremma nel mondo.

La gaffe corretta ore dopo

L’ufficio che ha utilizzato la foto sbagliata nella pubblicazione del comunicato sul sito del Comune, si è accorto dell’errore dopo le 10 di venerdì 31 marzo, quando ormai – è il caso di dirlo – i buoi erano ormai scappati dalla stalla.

La foto è stata cambiata, e questa volta è comparsa quella corretta.

Il comunicato con l’immagine corretta

Ma la gaffe ha fatto il giro d’Italia, soprattutto nei gruppi dedicati al cavallo maremmano tradizionale. Quello che conta, però, è che il Museo si farà e che la tradizione che ha fatto conoscere la Maremma ovunque, avrà finalmente una casa.

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