FOLLONICA. È stata chiusa due volta la palestra FitUp di Follonica perché non aveva i permessi sanitari e commerciali, ma questo non ha fermato l’attività della struttura, che di fatto non ha mai chiuso. E questo ha sollevato un po’ di domande in tutta la città, tanto che qualcuno ha puntato il dito sulle palestreAtlantide, Iron Club e Azzurra, accusandole sui social di un complotto per far chiudere la concorrenza.
«Abbiamo assistito a numerose ordinanze di chiusura da parte del Comune alla palestra, per via della totale assenza delle autorizzazioni necessarie per svolgere l’attività di palestra – dicono dalle palestre Atlantide, Iron Club e Azzurra – Le ordinanze, però, sembrano non essere applicate e ciò solleva domande sulla gestione e sul controllo da parte degli enti preposti. Se tutto questo è vero si tratta di concorrenza sleale da parte della struttura nei nostri confronti».
Le accuse verso le palestre
Qualcuno si è convinto che la Fit Up stia attraversando tutto questo a causa delle altre tre palestre della città, come se avessero il potere di influenzare l’amministrazione comunale.
«Riconosciamo l’importanza del libero mercato e della concorrenza leale, per noi sono elementi fondamentali per la crescita e il miglioramento del nostro settore, ma crediamo anche che tutti debbano lavorare nel rispetto della legge – dicono dalle palestre – Quello che sta succedendo nelle ultime settimane nella nostra città ci lascia profondamente interdetti».
«In un momento così delicato ci troviamo ad affrontare accuse infondate sui social: quello che sta succedendo alla struttura sarebbe un nostro complotto. Queste sono accuse gravissime e prive di qualsiasi fondamento, che ci descrivono come soggetti in grado di influenzare l’operato di funzionari pubblici – continuano – Tutti dovrebbero avere la possibilità di aprire un’attività e lavorare, ma solo nel rispetto della legge a cui tutti siamo sottoposti. Per questo speriamo che la nuova struttura possa regolarizzarsi quanto prima».
Le palestre Atlantide, Iron Club e Azzurra chiedono un incontro con il sindaco Matteo Buoncristiani. «Non tollereremo altri insinuazioni o attacchi alla nostra reputazione e ogni altra diffamazione sarà perseguita nelle sedi opportune – dicono – Chiediamo infine un incontro urgente con il primo cittadino e con le autorità competenti per avere dei chiarimenti in merito ai controlli effettuati, alle decisioni adottate e alle garanzie per l’applicazione equa delle regole».
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