FitUp, la palestra chiusa che non chiude | MaremmaOggi Skip to content

FitUp, la palestra chiusa che non chiude

«Pronto, siete aperti?», «Sì, certo. Siamo regolarmente aperti come sempre, tutti i giorni, 24 ore su 24». Al telefono la voce del ragazzo è perentoria, la palestra FitUp è aperta e funzionante. Eppure il Comune, per ben due volte, ha notificato l’ordinanza di sospensione attività
La palestra

FOLLONICA. «Pronto, siete aperti?», «Sì, certo. Siamo regolarmente aperti come sempre, tutti i giorni, 24 ore su 24».

Al telefono la voce del ragazzo è perentoria, la palestra FitUp è aperta e funzionante, come sempre. A confermarlo sono anche la musica ritmata e le voci dei clienti che si sentono di sottofondo. Non solo: in tanti a Follonica hanno ricevuto telefonate commerciali dall’attività con proposte di pacchetti promozionali o prove gratuite

Eppure la palestra non dovrebbe essere aperta: soltanto mercoledì mattina il Comune di Follonica, tramite la polizia municipale, ha notificato per la seconda volta un’ordinanza di cessazione attività perché la Scia presentata in netto ritardo, quando la palestra era già aperta e funzionante, non è ritenuta valida

Il Comune dispone «la sospensione dell’attività di palestra – si legge nell’ordinanza pubblicata nell’Albo pretorio – svolta in Follonica (Gr), S.P.152 vecchia Aurelia – via del Fonditore con insegna “FIT UP” con effetto immediato e fino alla regolarizzazione della pratica amministrativa». 

Il problema della Scia

La segnalazione certificata di inizio attività della FitUp è infatti stata presentata il 16 maggio e tre giorni dopo, il 19 maggio, lo sportello unico per le attività produttive del Comune di Follonica ha comunicato formalmente l’irricevibilità «per la mancanza di requisiti e di documentazione, essenziali per il regolare esercizio dell’attività».

E il documento continua: «Per poter operare legalmente come attività di palestra in luogo ad un’attività di autosalone, è indispensabile che sia depositata la nuova agibilità del bene immobile con tutti gli allegati e le certificazioni previste a termine di legge».

Insomma, l’attività non ha il titolo abilitativo all’esercizio. Manca quindi un documento fondamentale tramite il quale le autorità competenti garantiscono il rispetto delle normative urbanistiche e ambientali vigenti. 

La denuncia

«Si tratta di una palestra che opera in totale assenza di titoli abilitativi – avevano denunciato i consiglieri di opposizione – Nessuna autorizzazione urbanistica, pratica antincendio non ancora conclusa, nessun permesso sanitario o commerciale vista la presenza in loco di distributori alimentari e dispenser per acqua, nessuna autorizzazione a quella mega insegna che campeggia in bella vista sulla strada e sul fronte dell’immobile».

Il Comune, dopo le verifiche, ha quindi ordinato – per ben due volte – la sospensione dell’attività, rimozione o la copertura delle insegne di esercizio e del totem pubblicitario che segnalano la presenza dell’attività, con effetto immediato e fino all’ottenimento dell’autorizzazione dell’installazione

Tutto inutile, però, perché la palestra resta aperta e funzionante 24 ore su 24

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