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Caro bollette: «Un agriturismo su tre chiuderà in anticipo»

Il nostro territorio conta quasi 1.200 strutture attive e rischia di perdere una fetta importante della sua proposta
Un particolare di un agriturismo

GROSSETO. Il caro bollette colpisce forte l’agricoltura in Maremma. Molti agriturismi hanno visto addirittura triplicare le bollette dell’energia elettrica. Si troveranno costretti a rivedere il periodo di apertura.

Secondo il monitoraggio di Terranostra Coldiretti Grosseto, una struttura su tre sta infatti valutando di anticipare la chiusura stagionale per evitare la stangata delle bollette energetiche. Con l’intenzione di riaprire poi durante le festività di Natale e Capodanno se non addirittura direttamente la prossima primavera.

I rincari rappresentano un vero colpo per l’offerta turistica maremmana. Il nostro territorio conta quasi 1.200 strutture agrituristiche attive e rischia di perdere una fetta importante della sua proposta più genuina, rustica ed apprezzata soprattutto dai turisti stranieri. Un’offerta che porta i visitatori a scoprire borghi e dei piccoli centri, ma anche ad assaggiare specialità agroalimentari, a contatto con una biodiversità unica. Tutti elementi questi che rappresentano una forte attrazione anche nella bassa stagione.

Una stagione ottima, ma soffocata dalle bollette

La stagione estiva è andata benissimo, con gli agriturismi che hanno contribuito in maniera determinante alla ripresa del turismo toscano con un +28,3% di presenze tra giugno, luglio ed agosto in campagna e un +16,6% in montagna. Questi sono i risultati dell’indagine di Toscana Promozione.

Luca Serafini, presidente Terranostra Coldiretti Grosseto spiega quanto, nonostante il buon andamento estivo, il salasso dei costi energetici abbia colpito il settore. «Le bollette sono raddoppiate se non addirittura triplicate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – racconta – gettando nelle sconforto il comparto che ancora non ha smaltito i lunghi mesi di chiusura imposti dalla pandemia. La stagione a livello di presenze, fino a qui, è andata molto bene. Siamo tornati ai livelli pre-Covid grazie al ritorno di tanti turisti stranieri che erano mancati tantissimo al nostro turismo in questi ultimi due anni». 

A soffrire sono le imprese, ma anche le famiglie

A soffrire gli effetti della guerra in Ucraina e della minaccia del taglio del forniture di gas da parte della Russia sono anche le famiglie. La spesa per luce e gas (come quella per altri combustibili) è aumentata notevolmente. Nel mese di agosto, secondo i dati sull’inflazione dell’Istat, ha fatto un salto dell’84,5%, superiore alla media regionale (+83,7%). Secondo un sondaggio Coldiretti, questi rincari molto probabilmente costringeranno quasi 8 cittadini su 10 ad abbassare le temperature e a ridurre le ore di riscaldamento acceso in casa.

Il mondo delle imprese si aspetta risposte concrete. Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana, parla delle misure che sono state prese a livello governativo e delle proposte dell’associazione di settore. «Come avevamo richiesto – ricorda Filippi – è stata confermata l’estensione della riduzione dei costi del gasolio per le imprese della pesca e agricole anche a fabbricati e serre, fino alla fine dell’anno. Confermato anche il credito di imposta per i costi dell’elettricità e del gas, richiedibile anche dalle imprese agricole rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta: è un primo passo».

«L’altro – conclude Filippi – è quello di ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi. ma anche mantenendo prezzi equi, che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali». 

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