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Addio al decano dei ragionieri commercialisti

Se n’è andato a 89 anni Plinio Cillerai: ha cresciuto intere generazioni di professionisti. L’amore per Tatti e il commosso ricordo di colleghi e amici: è stato presidente dei Maestri del lavoro
Plinio Cillerai

GROSSETO. Il suo ultimo viaggio si concluderà a Tatti, il borgo che gli aveva dato i natali 89 anni fa e che è sempre rimasto il suo luogo del cuore. Quel buen retiro dove si poteva godere la sua amata famiglia, la moglie Fiorella Giunta, la figlia Giovanna e i nipoti, Clarissa e David.  

Grosseto piange Plinio Cillerai, ragioniere commercialista che aveva il suo studio in via della Pace, a due passi dal Sacro Cuore. 

Il gentleman della professione

Decano dei ragionieri commercialisti, Cillerai è ricordato da tutti i suoi colleghi come un vero e proprio gentleman della professione. Il ragioniere se n’è andato giovedì 3 agosto, circondato dall’affetto dei suoi familiari. 

«È sempre stato una persona molto seria e professionalmente molto preparata – lo ricorda Gianluca Ancarani, consigliere nazionale dei commercialisti – è stato un esempio per ciascuno di noi». 

Insieme allo zio del consigliere, il ragionier Loris Ancarani, Cillerai partecipava ogni giovedì agli incontri organizzati dal collega per la formazione dei commercialisti. Incontri che più di trent’anni fa hanno portato decine e decine di commercialisti a condividere gli strumenti e gli aggiornamenti per svolgere al meglio la professione.

«Me lo ricordo bene quando veniva nel nostro studio – dice ancora Ancarani – io ero un giovane che si affacciava alla professione, lui un esempio da seguire, sempre in prima fila per studiare e aggiornarsi. Ci esortava ad andare avanti, a impegnarci, spiegandoci che la nostra era una professione bellissima». 

Le chiacchiere sulla panchina e la sua irresistibile ironia

Cillerai non era soltanto un grande professionista ma era un padre e un nonno amorevole, un uomo di grande cultura e di grandissima ironia. Lo ricorda così Massimo Ciani, professore del Fossombroni che solo pochi mesi si era fermato a parlare con il ragioniere, seduto su una panchina in piazza Volturno. «Ci conoscevamo che io portavo i pantaloni corti – scrive Ciani – negli uffici della Rama dove lavorava anche mio babbo Danilo». 

Da lì è cominciata la carriera del ragioniere che dopo quell’esperienza è stato amministratore di una grande azienda di laterizi come quella dei fratelli Chigiotti prima di aprire il suo studio commercialista e consulente del lavoro dopo essersi iscritto all’albo. Insignito Cavaliere di San Silvestro, Cillerai è stato presidente dei Maestri del lavoro della provincia di Grosseto e per decenni, tesoriere del Rotary club di Grosseto
 
«Quando avevo lo studio legale in via Pola avevamo spesso occasione di incontrarci, di salutarci e di scambiarci opinioni e punti di vista – ricorda Ciani – Cillerai mi chiamava affettuosamente Massimo ed io, per la profonda stima e rispetto che ho sempre avuto nei suoi confronti, l’ho sempre chiamato Ragioniere. Nonostante gran parte della sua vita sia trascorsa nel novecento, Cillerai era moderno, all’ avanguardia dei tempi. Aprezzava la tecnologia e proponeva nei social le sue opinioni, sempre chiare nella loro dialettica a volte giudiziosamente polemica. Memorabile la sua strenua difesa delle piante di pino, in nome di un amore sconfinato per la natura e l’ ambiente, dei cui benefici poteva per fortuna godere in mezzo alla sconfinata pineta di Principina a Mare». 
 

L’amore sconfinato per i suoi familiari e per il borgo di Tatti

Protagonisti nel cuore del ragioniere erano senza alcun dubbio gli amati nipoti, Clarissa e David, la moglie Fiorella e la figlia Giovanna. «Era una persona molto pacatalo racconta oggi la figlia – trovava sempre l’aspetto positivo nelle cose, anche quando andavano male. Era mite, difficilmente si arrabbiava. È stato, e lo sarà ancora, un elemento portante della mia vita». 

Sabato 29 luglio, giorno del suo compleanno, le condizioni del ragioniere si sono aggravate ed è stato ricoverato all’ospedale Misericordia, dov’è morto giovedì 3 agosto, alle 19.30. 

Il suo amore sconfinato per Tatti, il suo paese d’ origine, è stato una costante della sua vita: ha dedicato al borgo tantissima attenzione, ha fatto restaurare molte opere d’arte,  ha partecipato alle tante iniziative organizzate nel borgo e tante ne ha organizzate lui.
Lettore vorace, appassionato di musica, nonno amorevole: chi ha conosciuto Cillerai, nel corso della vita, non può averlo dimenticato, proprio per il suo essere. Un uomo d’altri tempi che ha saputo gestire al meglio la modernità. 
 
Il funerale del ragioniere sarà celebrato sabato 5 agosto alle 10 nella chiesa parrocchiale della Santa Maria Assunta a Tatti. La salma sarà tumulata nella cappella di famiglia nel cimitero del suo amatissimo borgo. 
 
 

 

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