GROSSETO. Il deserto del Commendone, a due passi dal centro. Strade come distese di sabbia, senza un nome, un numero, un riferimento. Il dibattito sulle vie Almirante e Berlinguer va avanti da mesi, fra favorevoli, contrari, consigli comunali e commissioni, raccolte di firme, esposti al prefetto, anche interrogazioni parlamentari. Dibattito che ha fatto perdere mesi.
Ora tutta la pratica è finalmente arrivata in prefettura, che ha l’ultima parola sui nomi delle strade.
La pratica è stata trasmessa alla fine di maggio (l’approvazione del consiglio è del 25), quindi poco più di un mese fa e l’istruttoria della prefettura, che ha inviato tutti i documenti alla Deputazione Storia Patria e alla Soprintendenza per avere i necessari pareri, è quasi conclusa. Più veloce di così in piazza Rosselli non potevano fare.
Ma, fra tutti i cittadini di Grosseto, ce ne sono alcuni che la diatriba la vivono sulla propria pelle.
Sono pochi, ma sono arrabbiati tantissimo. Sono quelli che, in quelle vie, già ci abitano. Hanno comprato casa e vivono in strade senza nome. Nel deserto del Commendone. Con tutto quello che comporta.
L’ultima beffa è l’Imu. È arrivata a tutti, il Comune sta perdendo mesi e mesi per dare un nome alle vie, ma quando c’è da incassare è puntuale come un orologio, ed è arrivata come Imu per una seconda casa anzi, peggio, addirittura casa a disposizione.
Non c’è la residenza, non può essere prima casa, anche se ne possiedi solo una, quella. La normativa è nazionale, non si scappa.
Quindi l’aliquota sale dal 6 per mille all’10,6 per mille. Una beffa nella beffa.
E c’è anche chi ha fatto il rogito per la casa a dicembre scorso, prendendo il mutuo, ovviamente come prima casa. Sette mesi dopo vive ancora nel deserto del Commendone.
Con l’Enel che ha allacciato i contatori indicando un’altra strada, la Telecom che non allaccia i telefoni, i postini e i corrieri che si perdono nel nulla. Nel deserto del Commendone neppure ci sono le oasi.
Date un nome a queste strade
Nel cantiere del Benelli, al BorgoNovo, sono meno di una decina quelli che già ci abitano. Il cantiere è aperto, ma le prime villette completate sono state vendute. A dire il vero sarebbero in via Berlinguer, via Almirante è più avanti e lì le costruzioni sono appena iniziate, ma le due strade, come quella della “Pacificazione nazionale”, sono legate fra loro. Se manca Almirante, manca anche Berlinguer, mancando entrambi manca anche la Pacificazione.
Così come mancano le residenze, quindi i contatori dell’Enel, le linee della Telecom, i numeri per i postini e i corrieri.
Manca tutto per trasformare il deserto del Commendone in un pezzo di città, per il quale, peraltro, la ditta costruttrice, che fa capo ad Alessandro Benelli, ha pagato milioni di euro di opere di urbanizzazione.
«Va bene anche ciclamino o rughetta, ma fate in fretta»
«Noi siamo arrabbiati – dicono alcuni residenti che abbiamo incontrato in quella che anche l’app Waze definisce “strada senza nome” – e a questo punto neppure tanto per un nome o l’altro della strada. Eravamo più contenti se avessero scelto un nome tipo ciclamino o rughetta, ma a questo punto vanno bene anche i politici della polemica. Basta che vengano ad attaccare i cartelli e ci consentano di vivere una vita normale. Solo l’Enel ha attaccato la luce, altrimenti avremmo ancora i contatori del cantiere, peraltro segnando via El Alamein. Ma per il resto siamo abbandonati a noi stessi».
Hanno scritto anche più volte in Comune, chiedendo di regolarizzare la situazione, visto che, restando senza residenza, col tempo rischiano problemi seri.
«Quando abbiamo visto arrivare le lettere dal Comune pensavamo fossero una risposta alle nostre richieste. Invece era l’Imu. Aumentata rispetto alla prima casa. Un bel regalo».
Dal Comune fanno sapere che le regole sull’Imu sono nazionali e che non possono cambiare la tassazione. È chiaro che nel momento in cui la situazione dei nomi delle vie sarà sbloccata, con la decisione della prefetta, sarà cambiato il tipo di tassazione. L’istruttoria comunale sulla via è già fatta, quindi le residenze e numeri civici arriveranno in fretta.
Sarebbe comunque veloce anche nel caso dalla prefetta arrivi un diniego al nome. Ci sarebbe, ovviamente, solo da trovare un altro nome per le strade.
Ma, in fondo, di ciclamini e rughette ce ne sono quanti se ne vuole.
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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