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Vendemmia 2022: produzione in calo

A dirlo sono Coldiretti e Vigneto Toscana, sulla base di un campione di aziende, ma ci sono realtà in controtendenza
Un vigneto del Morellino di Scansano
Un vigneto del Morellino di Scansano

GROSSETO. La vendemmia 2022 entra nel vivo nelle aziende vitivinicole della Maremma. Partita con due settimane di anticipo rispetto agli anni precedenti, a causa della siccità, la raccolta promette la produzione di vini in linea con le aspettative del mercato, ma le rese si annunciano più basse, almeno rispetto al monitoraggio che Coldiretti sta facendo in questi giorni, su un tema che aveva già anticipato nelle scorse settimane.

«Il calo stimato oscilla tra il 10% ed il 20%, a seconda della tipologie di vitigno. In Maremma sono 2.478 le aziende vitivinicole, per circa 10 mila ettari di vigneti e una produzione intorno ai 600 mila ettolitri, che fanno della provincia di Grosseto la terza a vocazione vitivinicola della regione», scrivono Coldiretti e Vigneto Toscana, il “ramo” dell’associazione che si occupa delle produzioni vitivinicole territoriali, nel cui CdA siede un imprenditore del settore per ogni provincia toscana.

Le aziende che confermano il calo della resa

«I vitigni hanno dimostrato una grandissima resilienza e capacità di adattamento a condizioni climatiche estreme che, unita al lavoro e alla professionalità dei viticoltori ha fatto la differenza in questa stagione molto complicata», spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana e delegato confederale Grosseto.

Rese inferiori per la vendemmia 2022 confermate da Fiorella Lenzi di Serraiola Wine, 12 ettari modellati dalla passione ai confini tra Grosseto e Livorno. «A incidere sulle rese sono stati in particolare i mesi siccitosi di maggio e giugno, ma l’annata è stata migliore rispetto al 2017. Da una decina di giorni abbiamo già iniziato a raccogliere, con ottimo riscontro, i vitigni a bacca bianca come Vermentino, Chardonnay e Sauvignon. Poi toccherà a Merlot, Syrah e per ultimo al Sangiovese. Siamo solo all’inizio…”.

La raccolta dei grappoli è partita con una settimana di anticipo anche alla storica Fattoria Mantellassi, 110 ettari vitati a Magliano, terra del Morellino. «La siccità ha pesato molto sulle rese dell’uva che si presentano però in grande salute. Dove abbiamo potuto, siamo ricorsi all’irrigazione, ma parliamo di appena un quarto dei vigneti totali. Le difficoltà climatiche fortunatamente non hanno inciso sulla qualità, che sarà al di sopra delle aspettative», spiega Giuseppe Mantellassi.

La prima azienda a partire, nella settimana di ferragosto, era stata il Podere La Pace5 ettari e mezzo di vigneti a Massa Marittima. «Nonostante i turni di irrigazione, le condizioni climatiche ci hanno costretto a iniziare la vendemmia con due settimane di anticipo per evitare la sovramaturazione e la disidratazione degli acini. Ma la qualità della prossima annata sarà ottima», spiega Gianluca Battista, general manager dell’azienda.

Poggio l’Apparita in controtendenza: «è presto per fare previsioni» 

Poggio l'Apparita
Poggio l’Apparita

Per i titolari dell’azienda Poggio l’Apparita, 20 ettari dei quali una selezionatissima porzione di 1,5 ettari dedicata ai vigneti, invece, è ancora presto per fare previsioni di quantità e qualità. Nella tenuta gioiello situata sulle colline dell’entroterra maremmano, nel comune di Civitella Paganico, le uve Sangiovese per il bianco e il rosato sono già in cantina, mentre per i rossi c’è da aspettare.

«Fino a che l’uva non è in casa non ci possiamo sbilanciare, anche se siamo contenti dell’ottima qualità del Sangiovese già raccolto per la produzione di bianco e rosato. Per i rossi, considerando che, anche in questo caso, la nostra uva è soprattutto Sangiovese, mancano ancora 10-15 giorni alla vendemmia, durante i quali può capitare di tutto. Incrociamo le dita», dicono i titolari. 

«L’annata è stata difficilissima, ma per fortuna le Doc Maremma e Montecucco consentono l’irrigazione che ci ha permesso di “soccorrere” le viti con i nostri impianti a goccia. L’uva è di ottima qualità, ma bisogna vedere come e quanto renderà una volta che è in cantina», concludono.

Doc Montecucco: «Si attende un vino di grande qualità»

Un vigneto della Doc Montecucco
Un vigneto della Doc Montecucco

Avanza a pieno ritmo la vendemmia anche nella Doc Montecucco, dove già da inizio luglio, le aziende si erano preparate ad affrontare la chiusura di una stagione produttiva segnata dalla siccità. Per fortuna, le piogge di agosto e il calo delle temperature hanno prodotto una fortunata inversione di rotta, riportando il periodo entro le medie stagionali.

«Abbiamo iniziato a vendemmiare con 10-15 giorni di anticipo rispetto alle medie, ma nelle migliori condizioni climatiche, con le consuete escursioni termiche notturne che oscillano fino ai 13-15°, fondamentali nella fase finale di maturazione dell’uva», spiega Giovan Battista Basile, presidente Consorzio Tutela Vini Montecucco. 

«Il Merlot è stato raccolto quasi ovunque, mentre tra fine agosto e inizio settembre, abbiamo iniziato a vendemmiare il Vermentino e le varietà più precoci; a partire da metà mese si inizierà certamente anche con il Sangiovese. Si prevede una leggera flessione rispetto alle quantità portate in cantina nel 2021, ma ci aspettiamo sicuramente performance qualitative superiori alla precedente annata».

Molto ottimista nella prima fase della vendemmia anche Giuliano Guerrini, storico agronomo dell’azienda Collemassari: «Nonostante il trend stagionale decisamente critico e preoccupante, abbiamo portato in cantina uve spettacolari. Siamo entusiasti dell’ equilibrio tra grado zuccherino e acidità pressoché perfetto. Ci stupirà tanto il Vermentino, che non disdegna il grande caldo, mentre altre uve hanno patito l’andamento stagionale.

Per il Merlot, ad esempio, vendemmiato con un bell’anticipo, soffriremo perdite importanti, fino al 40/45% in meno nelle aree non servite da irrigazione. Ma sulla qualità ci aspettiamo grandissime cose. Per quanto riguarda il Sangiovese, prevediamo risultati da lungo invecchiamento. Un’annata che, sotto il profilo qualitativo, mi ricorda molto la bellissima 2012», conclude Guerrini.

Nel Montecucco, + 27% per gli imbottigliamenti, nel primo semestre dell’anno

Molto bene per la Doc Montecucco anche sul fronte degli imbottigliamenti. Secondo il report statistico sulle principali denominazioni vitivinicole toscane di A.Vi.To, nel primo semestre del 2022 c’è stata una crescita del 27% sullo stesso periodo dell’anno precedente.

«Nonostante l’attuale situazione di difficoltà per il comparto, causata soprattutto dall’aumento dei costi delle materie prime e di produzione, siamo riusciti a mantenere un trend positivo. Il mercato internazionale è alla continua ricerca di novità nel panorama vitivinicolo, ma soprattutto di qualità, certezza ed affidabilità. Il Montecucco risponde perfettamente a questa domanda e per la nostra Doc i tempi sono maturi per rafforzare il posizionamento anche a livello nazionale», conclude Basile.

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