ALBINIA. La consigliera regionale del Pd, Donatella Spadi, ha appena annunciato una mozione in Consiglio sulla situazione dell’azienda “Sapori e Gusto italiani” di Albinia, a rischio chiusura e con i lavoratori in cassa integrazione da agosto.
La ex Copaim, rilevata appunto da “Sapori e gusto italiani” nel 2017 , è stata per anni una delle imprese di trasformazione dell’agroalimentare più importanti del Centro Italia, con circa 100 dipendenti suddivisi nei due stabilimenti di Albina e Massa e Cozzile, in provincia di Pistoia.
Poi il passaggio di proprietà, la prima riduzione di dipendenti, scesi a una cinquantina nel 2020, e ora lo stabilimento rischia di chiudere con gravi ricadute occupazionali su un territorio già duramente messo a prova dalla crisi generata dalla pandemia.
«La Regione Toscana – spiega Spadi, annunciando la mozione – deve stare al fianco dei lavoratori e tutelare il loro futuro. La crisi di “Sapori e Gusto italiani” sta destando preoccupazione in tutta la Maremma perché lo stabilimento dà lavoro a tanti cittadini. Nel 2015 i dipendenti che lavoravano nell’azienda erano circa 100, adesso sono appena 50 con il rischio di perdere il lavoro definitivamente. Voglio presentare una mozione in Consiglio regionale per fare luce sulla situazione e chiedere l’intervento della Regione Toscana. Per troppo tempo siamo rimasti in disparte, adesso è il momento di intervenire»
«Da agosto – conclude la consigliera – i dipendenti dello stabilimento di Albinia sono stati mandati in cassa integrazione con una rotazione dei turni di lavoro di poche ore settimanali. L’Azienda ha fatto sapere che tutto questo servirà per risolvere la grave crisi economica iniziata nel 2019 e peggiorata durante la pandemia. A oggi, però, il sentore è quello che la dirigenza stia ‘traghettando’ l’azienda verso la chiusura definitiva con l’inevitabile esodo di oltre 50 dipendenti.
Se così fosse, questo fatto costituirebbe un grave danno per tutta la Maremma. Non possiamo restare immobili, dovremo al più presto trovare una soluzione affinché le istituzioni collaborino con l’azienda. L’interesse primario deve essere la salvaguardia dei posti di lavoro».

Redattrice di MaremmaOggi
Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle “origini” prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi
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