GROSSETO. Due esposti scritti, decine di telefonate e di segnalazioni a tutte le forze di polizia della città. Esposti nei quali si spiegava che nella zona di via Monte Rosa, a due passi dalla Procura, incuranti del via vai di magistrati, poliziotti e carabinieri, si sono verificati spesso episodi di spaccio. Ma sono stati visti anche persone che si masturbavano nella zona verde che divide via Monte Rosa e viale Europa.
Esposti che sono stati inviati alla questura, al comando dei carabinieri e a quello della municipale. Gli agenti, giovedì 15 maggio, intorno alle 19, sono andati a fare un controllo in quella zona. E hanno visto un ragazzino di appena 19 anni di origini tunisine avvicinarsi a un uomo e consegnargli un involucro in cambio di 20 euro. Per questo lo hanno arrestato.
Arriva in bici e cerca di disfarsi della coca
Giovedì sera, il diciannovenne è arrivato in sella alla sua bici e si è fermato a parlare con un uomo al quale ha consegnato un involucro in cambio di 20 euro. Quando gli agenti della polizia munivipale che si erano nascosti per assistere allo scambio, sono intervenuti, ha gettato per terra un involucro.
Gli agenti del nucleo operativo sicurezza lo hanno raccolto: dentro c’erano 2 grammi e mezzo di cocaina. Portato al comando, il ragazzo è stato perquisito: addosso aveva 75 euro e un cellulare, sul quale hanno continuato ad arrivare messaggi che il giovane non ha voluto far leggere agli agenti.
Patteggia e torna libero
Venerdì 16 maggio, difeso dall’avvocato Giulio Parenti, sostituito in aula dall’avvocata Iris Milano, il ragazzo, con l’accordo della vice procuratrice onoraria Elena Bartalini ha patteggiato una pena di sei mesi di reclusione e mille euro di multa.
Il giudice Sergio Compagnucci, dopo la convalida e il patteggiamento, ha disposto la sospensione condizionale della pena: il ragazzo è stato rimesso in libertà.
