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Sono in Maremma i musei del futuro

È online la mostra virtuale “Arti e mestieri nella Maremma dei musei”, un viaggio nel tempo dalle capanne preistoriche alle moderne miniere, ricostruite attraverso la digitalizzazione dei reperti archeologici
L'interno di una villa romana ricostruita in digitale
L’interno di una villa romana ricostruita in digitale

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GROSSETO. Entrare in una villa romana, osservare i dettagli di una capanna preistorica, scendere nel ventre della terra con le miniere moderne, attraversare le navate di una cattedrale medievale. Da oggi si può fare comodamente da casa. Basta avere un tablet, un computer, un telefono e collegarsi all’apposita pagina sul sito della rete museale maremmana.

È lì che è appena stata pubblicata la mostra virtuale “Arti e mestieri nella Maremma dei musei”, realizzata dal sistema Musei di Maremma e che coinvolge 30 strutture espositive del territorio provinciale. Un’idea partita dalla digitalizzazione di oltre 40 opere e reperti archeologici a cura della società Acas3D Soluzioni digitali, iniziata a novembre 2021.

I tecnici hanno svolto un lungo lavoro con fotocamere ad altissima risoluzione sotto la supervisione e la direzione scientifica di Massimo Cardosa (direttore dei Musei civici di Manciano e Saturnia), Simona Rafanelli (direttrice del MuVet) e Debora Rossi (direttrice dei Musei civici archeologici di Pitigliano), che hanno coordinato tutto il progetto, con il supporto di Roberta Pieraccioli (direttrice del sistema Musei di Maremma) e Giovanna Santinucci del Comune di Massa Marittima. 

da sinistra Rossi, Cardosa, Lauretti, Pieraccioli e Bisdomini
da sinistra Rossi, Cardosa, Lauretti, Pieraccioli e Bisdomini (Rafanelli in c ollegamento)

Com’è strutturata la mostra

In base alla collocazione storica e alla provenienza, una volta trasformati in un prodotto digitale tridimensionale, i reperti e le opere digitalizzate sono stati collocati all’interno dell’ambiente di riferimento storico, ricostruito in 3D e visitabile con un tour virtuale con il semplice spostamento del mouse.

Le pagina riferita all’epoca storica, appare come un villaggio, una città, una corte, dalla quale si accede al singolo edificio dove sono stati collocati i modelli dei reperti digitalizzati, da visualizzare in 3D.

In sintesi nella pagina che riproduce, per fare un esempio, l’epoca romana, si trovano la Sfinge alata, il bassorilievo con gladiatore, lo scandaglio di piombo. In quella riferita all’epoca etrusca, si trovano i crateri, le anfore, gli strumenti musicali, la fibula a drago in oro. Per ciascuno di essi, c’è una  scheda e il video dell’immagine tridimensionale che si avvicina, ruota, si allontana con il comando del mouse.

A giugno, la mostra si potrà vedere anche nei totem all’interno dei musei che hanno aderito al progetto

Un progetto innovativo

«La forza innovativa  del progetto espositivo – spiegano Debora Rossi, Simona Rafanelli e Massimo Cardosa – risiede nello sforzo congiunto per mettere in rete la collezione dei Musei, in forma reale e virtuale. L’idea di sviluppare un progetto su arti e mestieri è anche dovuto al fatto che oltre ai musei archeologici principali abbiamo voluto coinvolgere tanti altri musei a vocazione territoriale».

Un catalogo on line per conoscere i dettagli della mostra

Contemporaneamente alla mostra, sarà realizzato un catalogo, sempre fruibile online, con la descrizione di ogni singolo oggetto e la sua contestualizzazione secondo le epoche. «Da un punto di vista scientifico il catalogo online è una acquisizione importantissima – sottolinea Roberta Pieraccioli – una raccolta digitale che sarà via via implementata fino a raccogliere tutti i reperti e i materiali più importanti presenti nei nostri musei».

“Arti e Mestieri nella Maremma dei Musei” è diventato un progetto concreto, commenta Irene Lauretti presidente del sistema Musei di Maremma,  «che già dalla scelta del titolo si presenta inclusiva, fruibile e pienamente accessibile per la possibilità di affiancare l’esposizione reale dei pezzi virtuale. Ci sono stati ritardi causati anche dai tempi tecnici necessari per la digitalizzazione del materiale in oltre 30 realtà museali. Ma ora finalmente siamo in porto – conclude – con un progetto di grande rilievo che caratterizza il nostro lavoro e apre le porte al futuro dei Musei di Maremma».

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