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«Se mi lasci ti ammazzo e mi ammazzo»: sconterà due anni

Continui episodi di violenza e minacce anche davanti al figlio minorenne: il giudice ha disposto la sospensione a patto che il marito violento si faccia curare in un centro per uomini maltrattanti

ALBERESE. Aveva minacciato di morte la moglie, il figlio quattordicenne e i suoceri, che erano in casa con la coppia. A maggio dell’anno scorso, dopo quasi dieci anni di minacce, soprusi e vessazioni continue, lei aveva deciso di mettere fine a questo calvario, chiedendo l’intervento dei carabinieri: il giudice, poi, lo aveva allontanato dalla casa familiare, dove il quarantunenne viveva con la moglie e i due figli, uno dei quali ancora minorenne. 

La prende per il collo e la sbatte contro il muro

Uno degli ultimi episodi contestati all’ex violento, che per anni ha tenuto sua moglie in uno stato di soggezione, impedendole di frequentare le amiche, controllandole il telefono e i social, è avvenuto proprio nella loro casa, quando l’uomo l’ha presa per il collo e l’ha sbattuta contro il muro

Episodi che aumentavano quando il 41enne, difeso dall’avvocato Riccardo Lottini, abusava dell’alcol. 

«Ti ammazzo, non importa se vado in galera, se mi lasci non avrai più vita»: era questo il tenore delle frasi che l’uomo continuava a ripetere alla moglie, anche davanti ai loro figli. O davanti ai suoi suoceri, minacciati di morte insieme alla figlia e al nipote. Il 4 marzo 2022, la donna prese suo figlio e se ne andò da casa. Aveva paura che quelle minacce diventassero vere. 

Tenta di buttarla fuori dalla finestra

È stato loro figlio, un ragazzino di appena 15 anni, a intervenire per evitare che accadesse il peggio, nella loro abitazione, dove l’uomo, presa sua moglie di nuovo per il collo e stringendola con entrambe le braccia, stava cercando di buttarla di sotto alla finestra. Il ragazzino ha così permesso alla donna di liberarsi da quella stretta e di fuggire in camera e chiudersi a chiave nella stanza. 

L’uomo, oltre che del reato di maltrattamenti e lesioni, era accusato anche di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Il giudice gli aveva imposto di lasciare la casa familiare e di non avvicinarsi alla moglie e ai figli e nemmeno di avere contatti con loro ma lui, da casa, non se n’era andato. 

Dovrà partecipare ai corsi di recupero

All’udienza celebrata di fronte al giudice per l’udienza preliminare Marco Bilisari, il 41enne ha chiesto di patteggiare. Due anni la pena stabilita, con la sospensione condizionale: subordinata però alla partecipazione a corsi di recupero per uomini violenti per almeno sei mesi

Pena che dovrà essere scontata entro un anno dal passaggio in giudicato delle sentenza del tribunale di Grosseto. 

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