San Lorenzo e Grosseto: un abbraccio mai finito | MaremmaOggi Skip to content

San Lorenzo e Grosseto: un abbraccio mai finito

La processione del 9 agosto porta con sé religione, tradizione e memoria della Maremma: dal carro, alla campana, fino alla statua di San Lorenzo: una storia che parla di Grosseto. MaremmaOggi ve la racconta
Una foto della processione del 9 sera

GROSSETO. San Lorenzo per Grosseto non è solo l’appuntamento della processione: è il suo Duomo, è la sua tradizione. Ogni anno la sera del 9 agosto, in attesa del 10, la città inizia a festeggiare il suo Santo patrono e si ferma il giorno successivo con la consegna del Grifone d’Oro. Questo anno anche l’11 porta con sé una traccia di Lorenzo, e la figura del Santo rimane indelebile nella città per tutto l’anno.

In un’atmosfera che questo anno riprende i suoi tradizionali colori, la città si ritrova nel suo centro storico a fare di nuovo spazio ai butteri a cavallo che accompagnano le reliquie e la statua del Santo issata su di un carro trainato da due coppie di buoi.

Il passo sornione di questi docili animali dalle maestose corna, segna l’incedere della marcia. Immancabilmente di razza maremmana come da tradizione, incarnano la quint’essenza di una manifestazione che anticipa la giornata del patrono oramai da anni. Le celebrazioni laurenziane sono anche folklore e richiamano alla tradizione della Maremma, alla sua identità, che nascosta spesso dietro un mantello di semplicità, parla di robustezza e fierezza, senza farne bella mostra.

San Lorenzo, in gloria tra i simboli della Maremma

La notte guarda, silenziosa, una manifestazione che parla ai cuori delle persone e che, densa di spirito religioso e popolare intende avvicinarle e portare a tutti buon auspicio.

La processione del 9, densa di simboli che richiamano il territorio, dai butteri ai buoi, non manca di sfoggiare anche un carro che parla di Grosseto. Risale al 1959 e fu donato dalla Proloco alla Diocesi per far risaltare ancora di più la festa, andando a sostituire l’utilizzo del camion, che adoperato per portare l’icona del santo. Lungo i fianchi il carro è impreziosito da dipinti che raffigurano la città e alcune scene della vita di Lorenzo, realizzati da Antonio Lazzari e Graziella Battigalli. Il carro esce una sola volta l’anno: il 9 agosto. Al mattino, scortato da una pattuglia della municipale viene portato in città dal Commendone, dove è ospitato da anni grazie alla disponibilità della famiglia Sfondrini.

Sopra porta la campana, una vera opera d’arte risalente al 1536, donata dal “nobile popolo grossetano”, come è impresso sopra. Pesa circa 2 quintali, e incise riporta: un’iscrizione (un inno alla Madonna) una croce latina, lo stemma della città di Grosseto e il suo blasone. Vicino alla campana, durante la processione troneggia la statua del patrono. L’attuale è del 1990. Fu scolpita a Ortisei e donata da don Franco Cencioni in occasione del 40esimo anniversario di sacerdozio.

Il cero votivo che viene aggiunto alle cerimonie, fa parte anche lui della tradizione, ormai da molti anni è cura del sindaco di turno donarlo e accenderlo, durante il Pontificale del 10 agosto, come gesto di devozione di un’intera città al suo patrono.

La tradizione dalla fine degli anni 50 è rimasta sostanzialmente invariata con i suoi simboli, i suoi riti, i suoi tempi. Molte persone hanno visto passare il carro davanti ai propri occhi, molti turisti si sono fermati incuriositi a vedere cosa succedesse in centro città, molti ancora se ne fermeranno. San Lorenzo non abbandonerà certo Grosseto, anche perché è Grosseto stessa che non lo ha mai abbandonato, e ci tiene, ogni anno, a ricordarlo.

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