GROSSETO. Era diventato l’incubo di Porto Santo Stefano. Perché in sei mesi, aveva messo a segno sette furti e un tentativo finito male. Un incubo, certo. Non per il valore di quanto portato via, poche decine di euro, ma per la scia di danni che si lasciava alle spalle ad ogni colpo.
A febbraio, era stato arrestato dai carabinieri: ora, ha patteggiato la pena davanti al giudice Sergio Compagnucci. Dovrà scontare tre anni e 20 giorni di reclusione e pagare una multa di 1.200 euro.
In carcere il ladro maldestro
Il primo colpo messo a segno da Giordano Patarca, 52 anni, romano che abita all’Argentario difeso dall’avvocato Marco Fanti, era stato messo a segno proprio nel palazzo comunale di Monte Argentario. Lì, dopo aver forzato una finestra per entrare, aveva portato via due cellulari, 8 casse audio e una stufetta elettrica.
A giugno dell’anno scorso invece, aveva cercato di entrare in due appartamenti, dopo aver forzato le porte d’ingresso, ma era stato messo in fuga. Era tornato in azione alla fine settembre, quando, nella chiesa di Monte Argentario aveva portato via la borsetta a un’anziana mentre la donna stava pregando.
Poi aveva portato via un cappellino in un’auto e una bici, un’altra volta un casco e una Vespa, una mountain bike e una moto.
Ma ogni volta, i carabinieri erano risaliti alla sua identità: Patarca infatti, era stato vito da diversi testimoni ed era stato ripreso, ad ogni colpo, dalle telecamere di videosorveglianza del Comune.
In tribunale, il cinquantaduenne ha patteggiato la pena: il giudice lo ha interdetto dai pubblici uffici per 5 anni e lo ha condannato al pagamento delle spese processuali e di mantenimento in carcere.

45 anni, redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l’ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi
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