GROSSETO. «La polizia stradale sta morendo». Non è una frase fatta quella pronunciata dalla segreteria provinciale del Sindacato italiano unitario lavoratori polizia per denunciare quanto sta accadendo alla specialità istituita nel 1926, in una lettera indirizzata alla prefetta di Grosseto, Paola Berardino e ai dirigenti del compartimento e della sezione.
Il fiore all’occhiello della Polizia di Stato, il reparto che ha pagato in vite umane un tributo altissimo e impressionante rischia di essere smantellata.
Scelte criticabili e criticate
La situazione denunciata dal sindacato anche a Grosseto, è la stessa di tutte le altre sezioni d’Italia. «Negli ultimi 10 anni, per scelte criticabili – dice il segretario provinciale Francesco Dragoni – la polizia stradale per mancanza di personale sta “morendo”; una fine lenta che lascia l’amaro in bocca ai colleghi che hanno dedicato una vita al servizio per la comunità.
Gli operatori della Polizia Stradale intervengono sulle strade quando il cittadino viene coinvolto in un incidente o quando necessita di soccorsi di varia natura: risolvere velocemente e in maniera efficiente i problemi menzionati, equivale a non crearne ulteriori».
Ma a fronte di questo sistema che funzionerebbe alla perfezione, il sindacato denuncia «problemi che le Istituzioni a livello centrale non riescono a risolvere e che determinano una situazione preoccupante. Ci sono reparti composti da uomini con età media molto avanzata, veicoli da rottamare per il loro elevato numero di chilometri, uffici nei quali il personale è ridotto ai minimi storici», dice Dragoni.
In più, al Siulp è stato anche comunicato che alcuni strumenti e apparecchi in uso agli operatori della stradale non saranno più sottoposti alla periodiche visite di verifica e revisione per mancanza di fondi. «Ci chiediamo – aggiunge il segretario – se un verbale redatto con le apparecchiature citate, non sottoposto alle periodiche revisioni potrà essere impugnato».
La situazione in città
È notizia di pochissimi giorni fa che il Ministero dell’Interno ha trasferito alla Questura di Grosseto, anche recentemente, decine di poliziotti. «Queste ultime assunzioni di operatori, appena usciti dal corso formativo, giovani e fortemente motivati, hanno contribuito ad abbassare l’età media e a dare nuova linfa agli Uffici e alle Divisioni impegnati in prima linea nei loro delicati compiti istituzionali. Duole purtroppo constatare che non si è verificata la stessa mobilità alla Polizia Stradale di Grosseto», dicono al Siulp.
Qui infatti, l’età media dei dipendenti sfiora i 52 anni: negli anni non è stato garantito il turnover dei poliziotti e quest’anno sono stati aggregati due soli agenti al distaccamento di Orbetello nel periodo estivo. E a causa della carenza di personale, è stata ridotta la presenza delle pattuglie nelle strade urbane e extraurbane.
E a causa dei pensionamenti, la sezione Polizia Stradale di Grosseto, subirà nel giro di 3 anni, un imponente decremento di personale «tale da determinarne certamente importanti complicazioni. Nella migliore delle ipotesi, non si potrà garantire con facilità l’apertura quotidiana al pubblico degli uffici, né assicurare il funzionamento continuo della sala operativa», dicono al sindacato.
Un allarme, questo, che il Siulp e gli altri sindacati di polizia hanno lanciato spesso, proponendo anche alcune soluzioni praticabili, «che però – aggiunge il segretario – non sono state prese in considerazione».
L’organico previsto per la sezione della stradale di Grosseto e per i tre distaccamenti di Massa Marittima, Orbetello e Arcidosso è di 100 poliziotti, ma in servizio ce ne sono soltanto 63. Capitolo a parte meritano i veicoli, che coprono i controlli su 200 chilometri circa per ciascun turno: i mezzi assegnati hanno quasi tutti più di 200.000 chilometri.
Veicoli vecchi e poco sicuri in dotazione alle pattuglie
Recentemente, un veicolo assegnato alla stradale della provincia di Grosseto, ha preso fuoco mentre stava effettuando un intervento a Gavorrano, disposto dalla sala operativa.
Solo le capacità e la professionalità dei due agenti in servizio, hanno evitato conseguenze ancora più gravi. «Ci è stato riferito che il veicolo aveva già percorso più di 340 mila kilometri», continuano dal sindacato.
Pochi giorni fa gli uomini della Polstrada hanno inseguito per 50 chilometri un’auto che andava a 200 km orari. «Ci chiediamo – dice il Siulp – se i veicoli in dotazione ai poliziotti sono efficienti per sostenere un inseguimento a quella velocità, condotto ci auguriamo senza pericolo per gli agenti e per gli utenti della strada.
La Stradale interviene sempre meno sugli incidenti per carenza di personale
Nell’ultimo periodo in questa provincia pochissimi degli incidenti che si sono verificati sono stati rilevati da pattuglie della polizia stradale, che invece è dotata di personale specializzato e competente, formato nella scuola CAPS di Cesena.
Anche l’incidente di Braccagni, che è costato la vita a 4 persone, non è stato rilevato dalla stradale, dato che proprio quella mattina, era in servizio una sola pattuglia, mentre l’ufficio incidenti della sezione era chiuso perché l’operatore era impegnato in altro servizio.
«Ci chiediamo se in questa situazione, i cittadini troveranno in futuro per strada una pattuglia della polizia stradale per le loro necessità ed i loro bisogni. È notizia dei giorni scorsi l’evacuazione di 60 bambini da un pullman in panne che rischiava di prendere fuoco, ulteriore elemento che rende palese l’importanza della presenza del personale della specialità in strada», scrive il Siulp.
Tutto questo con un reticolo di strade molto pericoloso e due arterie, come la Senese e l’Aurelia, che hanno un mole di traffico pesantissima, in particolare nel fine settimana.
«Se non ci sarà un massiccio trasferimento di personale alla Stradale di Grosseto, le strade menzionate saranno certamente meno sicure a discapito dei contribuenti che non potranno più contare sull’aiuto degli “angeli con i centauri ai piedi”, ai quali va tutta l’ ammirazione e la stima del Siulp perché, malgrado tutto, riescono sempre a portare a termine il loro delicato lavoro con professionalità e grande sensibilità», conclude il sindacato.
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