Picchiata e sequestrata: l'ex violento dovrà andare in riabilitazione | MaremmaOggi Skip to content

Picchiata e sequestrata: l’ex violento dovrà andare in riabilitazione

La ragazza aveva deciso di lasciarlo a causa della suocera, che si impicciava continuamente: lui, dopo averla chiusa in casa, le aveva spaccato l’orbita oculare. Il giudice ha sospeso la pena ma il 23enne dovrà seguire un percorso di recupero al centro ascolto maltrattanti
Il tribunale di Grosseto

GROSSETO. Quando era andata dai carabinieri per sporgere la denuncia, aveva ancora i segni delle botte sul volto: un occhio nero, bendato, a causa della frattura dell’orbita oculare e la paura di quello che solo 5 giorni prima aveva dovuto subire: le botte, da parte del suo ex fidanzato che l’aveva rinchiusa in camera per non farla uscire ed andarsene. 

Il giovane, che ha 23 anni, ha patteggiato la pena di fronte al giudice Sergio Compagnucci: un anno e due mesi. 

«Non mi lasci»: poi la chiude in camera

«Non vai da nessuna parte, non mi lasci»: con queste parole il 23enne, che abitava nello stesso palazzo della ragazza con il quale aveva avuto un breve storia d’amore, voleva costringerla a stare con lui. La ragazza aveva cercato di scappare ma lui l’aveva fermata, presa a pugni in faccia e rinchiusa in camera. 

Dopo averle fratturato il il bulbo oculare con due pugni sferrati in pieno volto, il 23enne l’aveva portata in bagno e gli aveva messo la testa nella vasca, probabilmente per lavare via il sangue. 

Si era messa a urlare, forte, per richiamare l’attenzione dei condomini: le sue grida erano state sentite da un’amica che si era precipitata all’appartamento. Ma lui non l’aveva fatta entrare. L’ha liberata soltanto dopo un lasso di tempo sufficientemente lungo perché il sostituto procuratore Federico Falco contestasse al ragazzo, oltre alle lesioni gravissime, aggravate dal fatto che la ragazza fosse la sua ex fidanzata e per futili motivi, anche il reato di sequestro di persona. 

Difeso dall’avvocato Alessio Fiacchi, il 23enne ha patteggiato la pena: un anno e due mesi, con la sospensione condizionale che il giudice ha concesso solo a patto che il ragazzo segua un percorso di recupero al Centro ascolto maltrattanti del Coeso

 

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