GROSSETO. Non è stato semplice, per il curatore fallimentare, ricostruire quello che era successo alla Ro.Mi.Ni srl, la società amministrata da un impresario edile di 59 anni. 

I libri e le scritture contabili della società, fallita nel 2019, non erano state consegnate alla curatela fallimentare. Non il libro giornale e nemmeno quello degli inventari o le schede contabili. Documenti che avrebbero dovuto ricostruire l’andamento della società dalla sua costituzione, nel 2009, fino al 2012. Ma anche i libri e le scritture contabili del periodo successivo, sono stati giudicati inattendibili e lacunosi. 

Per questo Rosario Ruggiero, originario di Napoli, difeso dall’avvocata Elena Biagiarelli, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di bancarotta fraudolenta. 

Debiti con l’erario per 880.000 euro

La situazione contabile dell’azienda, si era andata via via aggravandosi. Perché dai conti correnti della società, già in stato d’insolvenza, erano stati fatti prelievi per decine di migliaia di euro, tra il 2010 e il 2014. Prelievi che, ha riscostruito il curatore fallimentare, ammontavano a 338.816,30 euro. 

A questa situazione, si era poi aggiunta un’esposizione debitoria nei confronti dell’erario per 879.817.06 euro. I debiti erariali e previdenziali, non erano infatti mai stati pagati dall’impresario. 

L’avvocata del 59enne ha chiesto di patteggiare. La giudice Cecilia Balsamo ha applicato quindi la pena concordata tra l’avvocata e il pm: 2 anni e 4 mesi. L’impresario, lavorerà ora per 1.680 ore per l’Enpa, dove si occuperà della cura degli animali dell’associazione.