Parcheggia sul posto dei disabili, lo multano e si sfoga sui social Skip to content

Parcheggia sul posto dei disabili, lo multano e si sfoga sui social

«… Metto la macchina nel parcheggio invalidi perché so che ci starò al massimo 2 minuti…» scrive su Facebook. Poi attacca gli agenti della municipale
Post su Facebook su parcheggio disabili
Il post su Facebook dell’uomo che ha parcheggiato negli stalli per disabili

GROSSETO. Quando si riceve una multa può succedere di non prenderla bene. Il 1° giugno, il grossetano che ha parcheggiato la sua auto nel posto riservato ai disabili in via Tripoli, pur non avendone diritto, l’ha presa talmente male da scrivere un post su Facebook. Scagliandosi contro gli agenti della polizia municipale.

Sopra alla foto della multa messa sul social, c’è lo sfogo del commerciante, che scrive: «Scendo per andare al negozio a comprare gli incarti per i dolci, metto la macchina nel parcheggio invalidi perché so che ci starò al massimo 2 minuti… Tempo di farmi servire che a 10 metri da me mi stanno facendo un verbale di 160 euro con 4 punti della patente decurtati… continuate così!!! Poi vedete uno spacciatore o un delinquente e vi ca*ate addosso perché siete mezzi uomini che si sentono forti solo con cittadini che pagano le tasse!!! P***i di m***a!!! Voi e chi vi ci mette!!! Peccato che non ci ho sentito».

Gli agenti della municipale stavano facendo solo il loro lavoro e sugli stalli dedicati ai disabili, se sprovvisti del permesso, non è possibile parcheggiare la propria auto, neanche per un minuto.

“Solo un minuto” è nato così

La campagna di sensibilizzazione portata avanti oramai da anni dalla grossetana Lorella Ronconi, si chiama proprio “Solo un minuto”. Perché spesso chi parcheggia sui marciapiedi, sulle strisce pedonali o sui posti dedicati agli invalidi, come scusa usa spesso quella «La lascio qui, giusto per un minuto».

Un minuto per prendere il pane, un minuto per andare al negozio, uno fare la spesa, uno per sbrigare un’incombenza all’apparenza veloce. Così i minuti presi per i propri interessi, parcheggiando sopra a uno spazio dedicato agli altri, diventano tanti. E i disabili che non trovano il posto libero, dovranno trovarsene un altro.

Lorella Ronconi davanti alle scale che portano alla Cavallerizza
Lorella Ronconi davanti alle scale che portano alla Cavallerizza

«Purtroppo, casi come quello del signore che ha scritto su Facebook capitano fin troppo spesso – dice Lorella Ronconi – Certi episodi fanno tristezza. Nella vita ho avuto a che fare con diverse persone che mi hanno mandato a quel paese o che mi sono venute incontro rabbiose perché mi volevano denunciare. Magari solo perché avevano parcheggiato sulle strisce e io volevo semplicemente attraversare la strada».

Con la polizia municipale c’è una bella collaborazione ma gli agenti non sembrano mai abbastanza. «Tutta la polizia municipale mi dà una grossa mano su problemi di questo tipo – dice Lorella – ma sono troppo pochi, hanno un grande territorio da coprire. Quando li chiamo arrivano, a volte ci vorrebbe più immediatezza ma mi rendo conto che non è facile. In altre città con le fotosegnalazioni la municipale ha attivato un sistema con il quale riesce a fare multe anche senza essere direttamente sul posto. Forse potrebbe essere un esempio da prendere in considerazione, alcune persone sembrano non capire se non con una multa».

Le condizioni di salute di Lorella non le permettono di spostarsi se non con la sua sedia a rotelle e un veicolo attrezzato. Il «Solo un minuto» di alcuni automobilisti spesso e volentieri si trasforma in un ostacolo insormontabile. «È il non rispetto del codice della strada, delle regole normali di civiltà quello che dà più fastidio – dice Lorella – Se nessuno rispettasse le regole, in qualsiasi ambito, saremmo nel caos più totale. Se rispettassimo le regole per vivere meglio, vivremo meglio. Semplice. Parcheggiare sul posto dedicato ai disabili senza averne diritto, è occupare lo spazio dedicato a qualcuno che ne ha più bisogno».

«Quanto successo in via Tripoli è comunque stato condiviso da diverse persone – dice Lorella – è anche sulla pagina Instagram di “Solo un minuto”. Che questo post me lo abbiano segnalato in molti, vuol dire che comunque la sensibilità da parte dei cittadini c’è. Peccato che ci sia sempre qualcuno che non la ha. Si può comunque migliorare, anche con l’aiuto delle istituzioni».

«Una violenza all’intera comunità»

Il garante per le disabilità, Diego Montani, nominato dal sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, è sintetico e diretto. «Purtroppo, fino a che tutti non capiremo che parcheggiando in uno stallo disabili facciamo una violenza all’intera comunità non faremo quel salto di qualità necessario per essere migliori – dice Montani – Non conta uno o dieci minuti, dobbiamo essere consapevoli che ogni nostra azione influisce sulla vita degli altri, disabili e non. Guardiamo anche a quello che succede quotidianamente nel parcheggio dell’ospedale o fuori dai centri commerciali».

Diego Montani
Diego Montani

Montani crede che le parole e gli avvertimenti servano a poco. «Educare non è sempre facile e non tutti recepiscono allo stesso modo – precisa il garante – credo che serva sanzionare i trasgressori che non rispettano le regole della civiltà. Più che della circolazione, parlo di chi ostruisce uno scivolo, un attraversamento pedonale, chi occupa uno posteggio per disabili, uno stallo per le mamme, chi parcheggia in curva o in doppia fila. Sono comportamenti che vanno oltre al calpestamento del buon senso – conclude – sono un torto, una violenza fatta a tutti i cittadini e non solo alle persone fragili».

La campagna del garante per le disabilità
La campagna del garante per le disabilità

 

 

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